E' un successo d'altri tempi quello che prende corpo sul traguardo di Arezzo. L'ottava tappa della novantanovesima edizione del Giro d'Italia va ad un meraviglioso Gianluca Brambilla che dopo 166 chilometri di fuga si prende anche la maglia rosa, sfilandola al grande sconfitto di giornata, Tom Dumoulin.
Sullo sterrato dell'Alpe di Poti, il lombardo vola via ai compagni di fuga, per poi resistere sulla successiva discesa e nell'insidioso tratto finale che ha portato il corridore della Etixx Quick Step fino al cuori di Arezzo. Tra gli uomini di classifica invece, Valverde ha dato spettacolo trovando sulla sua strada una condizione fisica eccellente e una squadra più che mai presente. Lo scatto finale del murciano, è valso anche per la classifica generale, dato che Nibali, comunque ben visto, si è fatto portar via 3 secondi, proprio sulla linea del traguardo. Gran delusione per Dumoulin che però, potrà rifarsi già da domani con il terreno a lui preferito: la cronometro.
Ripartita dalla stessa sede d'arrivo della giornata precedente, Foligno, la carovana guidata dalle quattro maglie leader delle varie classifiche, riesce ad imprimere subito un ritmo infernale alla corsa. I tentnativi di fuga sono ripetuti e dopo qualche accenno, ben tredici corridori prendono il largo. Tra questi, anche uomini di spessore come Trentin, ieri 6^ a Foligno, e Alessandro De Marchi, spesso efficace con azioni da lontano.
Il percorso, almeno nei primi 90 chilometri, favorisce i fuggitivi che, nonostante l'iniziale pioggia, riescono a guadagnare oltre quattro minuti sul gruppo maglia rosa, naturalmente guidato dagli uomoni di Domoulin.
La prima asperità di giornata, rende l'idea della difficoltà a cui i corridori andranno in contro chilometro dopo chilometro. Dopo il rifornimento, il muro di Anghiari mette in fila la fuga e il gruppo, letteralmente avvolto dal calore del pubblico toscano. Dopo la breve discesa, si torna subito a salire sullo Scheggia, primo vero g.p.m della giornata. Un terza categoria che i corridori in fuga non hanno problemi a scalare, con il belga De Bie, bravo nello scatto finale, che gli garantisce un bottino di 7 punti.
Il passaggio del gruppo sul gran premio della montagna, lancia il secondo tratto pianeggiante di giornata, lungo circa trenta chilometri prima di entrare nelle mura di Arezzo. Lì, dove sulla carta sarebbe il gruppo a guadagnare terreno, sono invece i fuggitivi a rosicchiare secondi, con Brambilla, aiutato in modo egregio dal compagno Trentin, a lungo maglia rosa virtuale.
Il gregario della Etixx passa al comando anche sul traguardo intermedio di Indicatore, quando i minuti di vantaggio sono esattemtne cinque, e i chilometri al traguardo quaranta. Nei dieci chilometri successivi, l'arrivo tra le mura di Arezzo fa male ai battistrada che lasciano un minuto esatto sull'asfalto fresco di toscana. La campanella che suona sul traguardo di Arezzo, ricorda ai corridori che ricorda che tappa non è finita, e che anzi, il meglio deve ancora venire.
Ai -26,5 dal traguardo, la fuga imbocca alla massima velocità la vera insidia di giornata, l'Alpe di Poti. Kadri e Berlato tentano lo scatto nel tratto iniziale, quello d'asfalto; mentre dietro l'attendismo fa da padrone. Intanto, il gruppo rimonta sempre di più, fino ad imboccare il g.p.m di seconda categoria con meno di tre minuti e mezzo di passivo. Entrati nel durissimo tratto in sterrato, Brambilla sbaraglia la concorrenza tra i fuggitivi, mentre dietro, il gruppo esplode letteralmente sotto i pedali di Alejandro Valverde. Il murciano scatta non appena lo sterrato prende il sopravvento sull'asfalto, causando un importante frattura nel gruppo maglia rosa. A pagare d'azio è proprio il leader Tom Dumoulin che insieme a Landa si stacca dal gruppo dei migliori, composto invece, dagli altri big Majka, Zakarin e Nibali.
Mentre Brambilla vola sullo sterrato, dietro, Valverde impone un ritmo altissimo al gruppo dei migliori. Aiutato anche dal rientro di Amador, lo spagnolo della Movistar effettua altri due scatti, uno dei quali seleziona nuovamente il gruppetto. Vincenzo Nibali però, sembra finalmente tonico, e così come Majka, non ha problemi nello scollinare accanto al murciano.
Davanti invece, Brambilla viene rincorso da Montaguti nella discesa tecnica che segue l'Alpe di Poti. I due, scavano un solco con tutti gli altri fuggitivi, sparpagliati qua e la in attesa di essere mangiati dal gruppo dei migliori. Una volta terminata la discesa, ai -10 km, la situazione vede il corridore della Etixx Quick Step al comando solitario, con Montaguti a trenta secondi di ritardo. Poi, il gruppo dei migliori con Valverde e Nibali scatenati per cercare di mettere più secondi possibili tra loro e la maglia rosa, ormai alla deriva, di Tom Dumoulin.
Negli ultimi chilometri, il vantaggio di Brambilla non scende, e nemmeno Montaguti riesce ad impensierire il lombardo che in solitario trionfa sul traguardo di Arezzo. Il compagno di fuga giunge con 1'06'' di ritardo, mentre la terza piazza va un altro italiano all'attacco, Moreno Moser. Dopo il terzetto di italiani, c'è spazio anche per Venter e De Marchi prima dell'arrivo del gruppetto dei migliori giunto sul traguardo con 1'41'' di ritardo.
Alla deriva invece, Tom Dumoulin che giunge con quasi tre minuti dal vincitore. Dunque, si concretizza anche il cambio di maglia, con il simbolo del leader che finisce sulle spalle dello splendido vincitore Gianluca Brambilla.