La frazione odierna, la sesta di questo Giro d'Italia, è senza dubbio la più attesa della prima settimana della corsa rosa edizione 2016. Da Ponte a Roccaraso/Aremogna, per un totale di 157 km, con due gran premi della montagna di seconda categoria, il Bocca di Selva a inizio percorso e la scalata finale che porta all'arrivo. Non è un tappone dolomitico, ma un'occasione per tastare la condizioni dei grandi favoriti, da Vincenzo Nibali a Alejandro Valverde, da Mikel Landa a Tom Dumoulin, passando per gli outsider come Rafal Majka, Ilnur Zakarin ed Esteban Chaves. 

Si parte da Ponte, in provincia di Benevento, per affrontare dopo solo 36 chilometri il gran premio della montagna di Bocca di Selva, 18 km di ascesa con pendenze tra il 6 e il 7% nella parte iniziale e finale dell'ascesa, mentre a metà salita la strada spiana e c'è addirittura un tratto in contropendenza. Dalla cima mancheranno all'arrivo un centinaio di chilometri, quindi è lecito immaginare che la prima asperità di giornata funga da trampolino di lancio per qualche fuga da lontano. Dopo una discesa di una quindicina di chilometri si entra in territorio molisano, prima sulle strade della provincia di Campobasso e poi di quella di Isernia, con un lungo tratto in falsopiano - e qualche strappo - che conduce al bivio che porta a percorrere la statale verso Rionero Sannitico. Dopo una galleria di oltre un chilometro, comincia infatti una salita su strada molto ampia, non contrassegnata come gran premio della montagna, ma che comunque impegnerà i corridori per oltre dodici chilometri. Giunti allo svincolo di Rionero, il gruppo si butterà in picchiata verso Castel di Sangro, che a venti chilometri dal traguardo segna l'inizio della salita finale.

L'ascesa che si concluderà all'Aremogna va divisa in due parti: nella prima, corrispondente a nove chilometri di salita, ci sono pendenze che non scendono sotto l'8%, con due lunghe gallerie da affrontare prima dell'arrivo a Roccaraso, dove le rampe prima si fanno più dolci, poi lasciano spazio a due chilometri di pianura (in corrispondenza con il bivio per Pescocostanzo e Rivisondoli). La tappa lambisce soltanto il centro abitato di Roccaraso, che costituisce un punto di riferimento toponomastico per l'arrivo. Concluso il tratto di falsopiano, svolta a sinistra e inizio della seconda parte della salita, oltre sei chilometri verso l'Aremogna. Il fondo stradale è relativamente nuovo, non ci sono veri e propri tornanti ma solo semicurve e le pendenze sono costanti intorno al 7%. Tratto dunque abbastanza pedalabile fino ai meno due dal traguardo, quando la strada prima spiana leggermente e poi si alza di nuovo sotto le ruote dei corridori, per un ultimo chilometro all'8%. Arrivo per scalatori, ma sul quale possono ben figurare anche passisti che vanno forte in salita come Dumoulin, per un finale che sembra disegnato su misura per le caratteristiche di Alejandro Valverde.

Gli ultimi chilometri: 

Il percorso completo: