L'edizione numero 99 del Giro d'Italia si contraddistingue per il suo equilibrio. Nessuna tappa particolarmente proibitiva per un percorso tendenzialmente più facile rispetto agli anni precedenti.
L'ultima settimana, però, non concederà tregua ai corridori: sono quattro le frazioni di montagna, con tre arrivi in salita che si riveleranno per forza di cose decisivi ai fini della vittoria conclusiva.
Questa volta saranno le Alpi a fornire il verdetto finale, con la località di Sant'Anna di Vinadio che si riprende quanto le era stato tolto nel 2001, quando in seguito alle perquisizioni anti-doping operate dai Nas dei Carabinieri la sera prima della tappa, gli atleti si rifiutarono di partire costringendo gli organizzatori ad annullare la frazione.
Quest'anno la corsa rosa torna finalmente nella località piemontese nell'ultima tappa prima della passerella di Torino.
L'ultima settimana inizierà martedì 24 maggio con la Bressanone-Andalo.
Sono tre le ascese di giornata. Si parte con il Passo della Mendola, prima del gran finale con la Fai della Paganella e l'arrivo in salita ad Andalo.
Le pendenze non sono severe, ma affrontare tre salite in sequenza dopo il giorno di riposo non sarà un'impresa semplice; sovente la frazione dopo il giorno di riposo si rivela decisiva e non è escluso che anche questa volta possa mietere diverse vittime.
L'ascesa di Fai della Paganella presenta pendenze costanti sopra il 7% e si conclude a 10 km dall'arrivo; breve discesa prima di ricominciare a salire per gli ultimi 4 km piuttosto agevoli, ma quanto basta per far terminare le energie residue rimaste nel corpo dei corridori.
La tappa 17 concede qualche ora di tregua agli atleti; l'arrivo di Cassano d'Adda, infatti, è adatto ai velocisti con la possibilità di assistere anche ad una fuga da lontano, considerando che le squadre degli uomini jet saranno provate dopo oltre due settimane di corsa.
Il 26, 27 e 28 maggio maggio il menù del Giro d'Italia propone tre tappe potenzialmente decisive.
Spesso sono le Dolomiti lo spartiacque della corsa; questa volta lo spettacolo conclusivo lo offriranno le Alpi.
La frazione numero 18 si concluderà per la sesta volta nella storia del Giro a Pinerolo, laddove nel 1949 Fausto Coppi realizzò un'impresa leggendaria, scalando da solo 5 gran premi della montagna ed arrivando al traguardo con quasi dodici minuti di vantaggio su Gino Bartali.
L'altimetria in questa occasione non prevede molte asperità, ma a 20 km dall'arrivo i corridori dovranno scalare la dura ascesa di Pramartino (4.650 km al 10,5% di pendenza media).
Ci sarà spazio, dunque, per chi vorrà provare a guadagnare qualche secondo sfruttando anche la ripida discesa successiva ed i muro posto a 3 km dal traguardo, con pendenze che vanno dal 14 al 20%.
La frazione numero 19, con arrivo a Risoul, sconfinerà in Francia.
La prima asperità di giornata sarà il Colle dell'Agnello, che con i suoi 2744 metri di altitudine è anche la Cima Coppi dell'edizione 99 della corsa rosa.
Dalla sua vetta mancheranno 54 km all'arrivo. Lunga discesa, tratto pianeggiante e poi la salita finale di Risoul, affrontata nel 2014 al Tour de France, quando ad imporsi fu Rafal Majka.
Gli ultimi 3 km con pendenze tra l'8 ed il 9% faranno certemente la differenza e saranno in grado di dirci con ogni probabilità chi sarà il vincitore del Giro.
C'è, però, spazio ancora per un'ultima frazione impegnativa, nonché una delle più dure dell'intera competizione.
Sabato 28 maggio, alla vigilia della passerella di Torino, gli atleti saranno chiamati ad affrontare un vero e proprio tappone con 4.100 metri di dislivello e 4 gran premi della montagna, di cui tre di prima categoria ed uno di terza.
Il chilometraggio complessivo è piuttosto limitato (134 km), ma non ci sarà letteralmente un metro di pianura.
Vedremo in rapida successione il Col de Vars, il Col de la Bonette, il Colle della Lombarda e l'ascesa finale verso il Santuario di Sant'Anna di Vinadio.
Il punto decisivo della gara sarà con ogni probabilità il Colle della Lombarda, una salita lunga quasi 20 km che porterà i corridori oltre i 2000 metri.
Il gran premio della montagna è posto a dieci chilometri dal traguardo; breve discesa e poi gli ultimi 2.300 metri in salita con pendenze tra il 9 ed il 10% fino a Sant'Anna di Vinadio. Chi ne avrà potrà tentare l'ultimo allungo e cercare di portare a termine una rincorsa disperata alla maglia rosa o al podio finale.
L'ultima tappa da Cuneo a Torino sarà come di consueto una grande festa, che si concluderà verosimilmente con una volata.
Torino ospiterà l'arrivo di una frazione del Giro per la 41° volta, l'ultima era stata nel 2011. In quel caso, però, il capoluogo piemontese aveva inaurato la corsa, questa volta, invece, sarà sede dell'ultima tappa di un Giro meno duro del solito ma con una settimana conclusiva infernale come da copione.