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Stato della corsa - Arrivo - Chris Froome ----> Nairo Quintana 1'03" -----> Gruppo Van Garderen 2'30" -----> Contador 2'40" ----> Gruppo Nibali 4'25"

Per quest'oggi è davvero tutto per la diretta live ed del Tour de France 2015. Con la vittoria per distacco di Chris Froome, Andrea Bugno e la redazione ciclismo di Vavel Italia vi ringraziano per la cortese attenzione e vi danno appuntamento a domani per il live dell'undicesima tappa sempre in nostra compagnia.

17.14 Questa la classifica generale, con i distacchi a dir poco irrecuperabili nonostante le sole dieci tappe fin qui corse.

17.11 Sembra essere quasi ipotecato il Tour de France 2015. Certo, manca ancora tanto, ma la facilità con la quale si è imposto Froome quest'oggi, su una salita che, seppur pesante, è di soli 15 chilometri, ha semplicemente stupito chiunque. Il britannico-keniota sembra sempre più padrone del Tour.

17.09 Uno sfinito Nairo Quintana

17.07 Questa la classifica della tappa.

17.05 Arriva anche il vincitore del Tour 2014. Giornata da dimenticare per Vincenzo Nibali. Si sapeva non sarebbe riuscito a lottare con Froome, ma la resa dello squalo è stata troppo brutale. Arriva al traguardo di La Pierre-Saint-Martin con 4'25"

17.04 Arriva anche Alberto Contador. 2'40" per lui, che con l'abbuono si allunga oltre i tre minuti.

17.03 Arriva Tejay Van Garderen, anticipato da Gallopin. L'americano prende 2'30"!

17.02 Richie Porte senza rispetto, scatta a duecento metri dall'arrivo e stacca il colombiano, conquistando il secondo posto e l'abbuono. 1' di ritardo della coppia. Kesing quarto ottimo.

17.00 VINCE CHRIS FROOME! LA MAGLIA GIALLA SCATTA ANCORA E VA A CONQUISTARE LA PRIMA TAPPA DEL TOUR 2015! PRIMA SALITA VERA, PRIMA FRULLATA DI FROOME, CHE VINCE A LA PIERRE-SAINT-MARTIN!

17.00 - Ultimi metri per Froome! Porte raggiunge Nairo Quintana ed adesso si giocheranno la volata.

16.57 - ULTIMO CHILOMETRO - Mentre Froome passa sotto l'arco degli ultimi mille metri, Porte raggiunge Quintana. Rischia di perdere l'abbuono il colombiano, che scatta per raggiungerlo.

16.54 La strada si fa più leggera rispetto ai primi chilometri di salita. La folla accompagna Froome nella sua cavalcata in solitaria verso La Pierre-Saint-Martin. Un uomo solo al comando, che sta volando a quasi 35 Km/H verso il traguardo.

16.53 - 3 Km - Ultimi tre chilometri per la testa della corsa. Vedremo quando perderanno i rivali, con Quintana che sembra l'unico che reagisce, mentre Valverde, Van Garderen, Contador e Nibali sono completamente piantati.

16.52 Ci si poteva aspettare che la Maglia Gialla avesse un passo migliore degli altri, ma non in queste proporzioni.

16.50 Distacchi abissali. Sembra già ipotecarsi l'edizione 2015 del Tour. Seppur presto per dirlo, Froome sembra avere un'altra condizione rispetto a tutti i rivali in strada.

16.47 Quintana si stacca ma tiene comunque un ritardo costante. Van Garderen e Contador fanno una fatica pazzesca, con lo spagnolo che sembra completamente piantato.

16.45 PARTE FROOME! SI SPOSTA PORTE E VA VIA LA MAGLIA GIALLA! QUINTANA RISPONDE INIZIALMENTE MA ABBANDONA L'IDEA DI TENERE LA RUOTA DEL RIVALE!

16.44 PARTE FROOME! PORTE ATTACCA PORTANDOSI DIETRO LA MAGLIA GIALLA! VAN GARDEREN PERDE CONTATTO! SI STACCA ANCHE ALBERTO CONTADOR!!! SI STACCANO TUTTI! SOLO QUINTANA ALLA RUOTA DI FROOME!

16.43 Froome ancora tranquillo alle spalle dei due compagni di squadra che sono sempre in testa al gruppetto, con Van Garderen dietro la maglia gialla e Nairo Quintana in terza.

16.40 Si rialza Valverde, che non riesce a creare il break giusto per andar via e si accoda alla squadra di Chris Froome che è sempre in testa. Gruppetto adesso composta da dieci unità.

16.39 Parte Alejandro Valverde, con la Sky che non accenna ad andare a riprendere il fuggitivo.

16.39 - 8 Km - Parte in solitaria Gesink in testa, stacca lo spagnolo Valls e scatta ancora sui pedali, anche se l'andatura dell'olandese non è delle migliori.

16.37 - 8.5 Km - Una quindicina i corridori nel gruppo maglia gialla, con Purito Rodriguez che si stacca anch'egli da Froome.

16.34 - 9 Km - Valls raggiunge Gesink, adesso sono in due in testa alla corsa.

16.33 - 10 Km - 22" di distacco per il gruppo Froome, mentre Nibali è già a 35"

16.30 - 11 Km - Parte in assolo Gesink che guadagna 15" sul gruppo. Attenzione! In difficoltà Rigoberto Uran! Molla anche Nibali! Bruttissimo segnale per lo squalo di Messina.

16.30 - Francia Knockout! Dopo Bardet e Pinot, dei tre che venivano dati come possibili outsider dai transalpini per il podio, si stacca anche Peraud.

16.28 - Viene ripreso anche Fédrigo. Gruppo compatto in testa alla corsa. Sempre Sky di Froome in testa, tutti gli uomini di classifica alla sua ruota. Si stacca anche Pinot. La Francia perde due protagonisti.

16.26 - 12 Km - Il primo uomo di classifica che si stacca è Romain Bardet! Il transalpino dell'Ag2R si stacca nei primi metri di salita. Così come Talanski.

16.24 - 13 Km - Attenzione a Rigoberto Uran, che alla vigilia della tappa ha acceso la miccia della battaglia annunciando una condizione fisica scintillante. Atteso dunque un attacco dal sesto in classifica generale. Oggi potrebbe essere un buon banco di prova per lo spagnolo che ha fallito al Giro d'Italia.

16.22 Si stacca Kenneth Van Bilsen (Cofidis), è solo adesso Fédrigo in testa alla corsa. Ci resterà ancora per pochi chilometri.

16.20 - Anche il gruppo inizia a salire. Iniziano a staccarsi i velocisti, Kavendish uno dei primi.

16.15 - 16 Km - 3' - I due fuggitivi arrivano ai piedi della salita, leggera svolta e inizia l'ascesa. Sarà gara vera o gli uomini di classifica aspetteranno le tappe più dure?

16.10 - 19 Km - 3'30" il vantaggio dei due battistrada, che a breve, dopo i primi chilometri di salita, verranno ripresi dal gruppo.

16.05 - 22 Km - Ci avviciniamo sempre più verso l'inizio dell'ultima ascesa di giornata, quella vera. Dopo quattro GPM minori, è tempo di salire per 15 chilometri, con una pendenza media del 7%. Nibali, Quintana e Contador nelle prime posizioni.

16.00 - 26 Km - Ci siamo quasi, dieci chilometri e inizierà la scalata verso La Pierre-Saint-Martin. 4'30" il distacco del gruppo maglia gialla.

15.50 - 33 Km - Cote de Motory per i due fuggitivi, che affrontano questo piccolo colle di quarta categoria lungo mezzo chilometro.

15.45 - 35 Km - 6'30" di ritardo del gruppo, mentre Alberto Contador si attarda rispetto al gruppo. Lo spagnolo della Cofidis è stato protagonista di un cambio di bicicletta.

15.40 Volata per il traguardo volante in gruppo. Greipel è il più veloce e conquista 15 punti, disponibili per la classifica della maglia verde. Sagan settimo ne prende 9 e dovrebbe perdere la maglia, che per ora torna ad Andre Greipel in attesa dell'arrivo in vetta, che però non dovrebbe intaccare questi equilibri.

15.37 - 40 Km - Gruppo che adesso viaggia al doppio della velocità dei fuggitivi in un tratto di falsopiano. Il vantaggio si assottiglie sempre più: 8' di ritardo per Froome e compagnia.

15.30 Nel frattempo, c'è attesa a La Pierre-Saint-Martin per l'arrivo del Tour.

15.25 - 45 Km - Mentre il gruppo scende per la prima volta sotto i 10 minuti, torna in gruppo Warren Barguil.

15.20 Piccolo focus sul più famoso dei due fuggitivi. Il francese Pierrick Fédrigo è diventato professionista nel 2000. E' un discreto passista-scalatore, che si è reso protagonista nelle corse a tappe di pochi giorni. Nelle grandi corse a tappe, invece, ha collezionato più volte vittorie singole, collezionandone ben quattro alla Grande Boucle, nelle nove partecipazioni fin qui disputate.

15.10 Ecco l'azione dei due fuggitivi, Pierrick Fedrigo e Kenneth Van Bilsen.

15.05 - 60 Km - Continua a scendere il vantaggio dei due fuggitivi, che si mantiene costantemente sopra i dieci minuti ma torna sotto gli 11'. Una caduta in gruppo, l'ennesima, ha visto coinvolto Barguil, che è risalito in sella e sta cercando di tornare in coda al gruppo.

14.55 La giornata di riposo del Tour è stata scossa da una vicenda che definire triste sarebbe riduttivo. Ivan Basso ha salutato il Tour ed è rientrato, in netto anticipo, in Italia. La traversata in giallo si ferma ai piedi dei Pirenei. L'Italia delle due ruote, tradita da Paolini (stop per positività alla cocaina), si dispera per un campione sfortunato. Un tumore ai testicoli stronca l'ultima corsa di Basso sulle strade di Francia. Una caduta, verso Amiens, i primi dolori e gli esami ad accertare una cruda realtà. Basso lascia il Tour e forse il ciclismo, a 37 anni si prepara a una battaglia lunga e faticosa. Il nemico è invisibile e infido, un demone irrompe nel sogno di un eterno ragazzo.

Queste le sue parole: "Stasera sono a Milano e domani mi opero subito. Ce ne siamo accorti dopo la mia caduta nella quinta tappa (Amiens, ndr): quel giorno sono caduto e ho battuto il testicolo contro la sella, come tante altre volte. Però ha cominciato a darmi fastidio e allora stamattina siamo andati qui a Pau dove c'è un famoso urologo per fare una visita. La tac ha evidenziato la presenza di cellule tumorali nel testicolo sinistro. A questo punto devo tornare subito a casa per operarmi".

14.45 Alla vigilia della partenza della tappa odierna ha parlato Michal Kwiatkowski, relegato ad un ruolo di gregariato da una forma non eccezionale. Tuttavia continuerà in queste due settimane rimanenti ad avere un ruolo prevalentemente di supporto, questa volta in primis al capitano per la generale Rigoberto Uran. "Sta bene in classifica e ovviamente avrà tutto il nostro sostegno. È in grande forma dopo aver corso il Giro ed è molto motivato. La decima tappa? Potrebbe essere giusta per una fuga e noi ci proveremo, la squadra è sempre motivata per vincere tappe. Cerco sempre di arrivare in forma alle corse. In particolare per questo Tour, ma lo sport è così, ma non sempre le cose vanno come uno vorrebbe. Ho fatto il possibile per prepararmi a maggio e giugno, ma non ho corso per cui non sapevamo si sarei arrivato al 100%. Per me quindi è stato difficile non poter raggiungere gli obiettivi, ma è anche vero che ero in forma per le classiche di primavera, che erano il mio obiettivo princiaple. Ad ogni modo, ho potuto aiutare la squadra e mettermi in mostra".

14.40 Questa, nel dettaglio, l'altimetria dell'ultima ascesa di gironata, che condurrà il gruppo a La Pierre-Saint-Martin. La scalata inizierà quando mancheranno circa venti chilometri al traguardo.

14.35 Entriamo in presa diretta con il primo aggiornamento dalle strade del Tour de France. Quando siamo pressocché a metà tappa, sono due i corridori in testa alla corsa, si tratta di Pierrick Fédrigo (Bretagne - Séché), Kenneth Van Bilsen (Cofidis), che hanno un vantaggio di 14 minuti sul gruppo maglia gialla.

14.30 Buongiorno amici lettori di Vavel Italia e benvenuti ad una nuova diretta testuale live ed del Tour De France 2015. La decima tappa apre la strada verso le vette dei Pirenei, che caratterizzeranno la seconda settimana di Tour. Da Tarbes a La Pierre-Saint-Martin, lungo 167 chilometri non difficilissimi, ma che si animeranno nell'ultima parte di corsa, quando l'ascesa sarà lunga e ripida, con gli uomini di classifica che potrebero testare le rispettive condizioni. Da Andrea Bugno e dalla redazione ciclismo di Vavel Italia, l'augurio di un piacevole pomeriggio in nostra compagnia.

Un giorno di riposo, dedicato al lungo trasferimento. Il Tour si risveglia ai piedi dei Pirenei e si prepara alla prima tappa con arrivo in quota. Non si tratta di uno strappo secco, come a Huy, come sul Mur de Bretagne, ma di una vera e propria difficoltà, terreno per scalatori puri.

La tappa di oggi (a cura di Johnathan Scaffardi)

L'arrivo è posto dopo l'ascesa verso La Pierre Saint Martin, 15,3 km al 7,4% di pendenza media. I tratti di maggior difficoltà nella prima parte, quando si sfora con continuità l'11% e nella zona di mezzo dove i corridori devono affrontare tre chilometri al 9%. Il finale si presenta più agevole, dopo il Col de Soudet una volata fin sul traguardo. In precedenza, nei 167 km da Tarbes a La Pierre Saint Martin, tre Gpm di quarta categoria: al km 66, la Cote de Bougarber, al km 90, la Cote de Viellesegure e, infine, al km 134, la Cote de Montory. Nessuna di queste tre salite misura più di 2 km. Il traguardo volante è posto al km 124, a Trois Villes.

La clasifica generale, delineata dalla cronometro a squadre, vede Chris Froome padrone della corsa, alle sua spalle, a una manciata di secondi, Van Garderen, più staccati i pezzi da novanta. Contador è a un minuto dal vincitore del 2013, situazione più complessa per Nibali e Quintana. I Pirenei possono cancellare quanto visto fin qui?

L'analisi della prima settimana (a cura di Giuseppe Critelli)

Cadute, ventagli e tanta incertezza. La prima settimana del Tour de France ha visto lo stesso scenario di sempre. A differenza dell'anno scorso, però, quando Contador e Froome furono addirittura costretti al ritiro per le cadute patite nel corso della prima settimana, questa volta tutti favoriti si presentano alla vigilia delle montagne ancora in corsa. Quest'anno il Tour de France offre un menù variegato e mai come in questa occasione, distacchi importanti possono essere annullati. Durante la prima settimana, sono emersi, però, dei valori individuali e di squadra abbastanza inequivocabili. A conti fatti rischia di essere proprio la compattezza e la forza del team a fare la differenza, e non sarebbe certo la prima volta. Sky, Bmc e Tinkoff-Saxo hanno dimostrato di essere le squadre più attrezzate, proteggendo al meglio i propri capitani e facendo la selezione nelle uniche due tappe in cui si sono visti distacchi rilevanti. La disorganizzazione di Astana e Movistar è stata evidente e anche un po' inaspettata. Così come è stato deludente il rendimento del team kazako nella tappa col pavè. Lì dove l'anno scorso è stata enciclopedica, quest'anno l'Astana ha lasciato Nibali da solo a tentare una serie di azioni improbabili. Tra cadute e condizione non al meglio di alcuni uomini di riferimento (su tutti Lars Boom), la squadra di Vincenzo Nibali rischia di essere un punto debole troppo grosso per il siciliano. Una debolezza mostrata anche nella cronosquadre quando Sky e Bmc si sono mostrate superiori, aumentando il divario tra Froome, Van Garderen ed i rivali.

Chris Froome

Al netto delle prestazioni dei team, la prima settimana ha mostrato anche alcuni segnali importanti sul rendimento in salita dei singoli. Il migliore è stato senza dubbio la maglia gialla attuale: Chris Froome. Il britannico ha dichiarato più volte di sentirsi nello stesso stato di forma del 2013. Froome ha corso da leader, con la sicurezza di chi sa di avere un'ottima gamba e di poter fare la differenza appena la strada sale. La sua accelerazione sul Mur de Huy parla chiaro, così come ha impressionato la sua prontezza e la sua tranquillità sul pavè. Su di lui pende un solo dubbio: riuscirà a mantenere questa condizione nell'arco delle tre settimane. Vive questo stato di grazia dal Giro del Delfinato, quando ha vinto la corsa staccando tutti in salita e dimostrando la stessa "frullata" ammirata nei primi nove giorni di gara. Il Tour è una corsa esigente: ci vorrà costanza ed attenzione per altre due settimane. Se riuscirà a gestire eventuali attacchi da lontano e cali di condizione, difficilmente la corsa gli sfuggirà di mano.

Vincenzo Nibali

Quasi impossibile, invece, interpretare lo stato di forma degli altri protagonisti. Quintana ha corso coperto durante tutta la prima settimana, cosa che adesso non potrà più fare, essendo chiamato a recuperare due minuti in classifica. Da questo punto di vista potrà essere un valido alleato per Vincenzo Nibali. Lo sconfitto dei primi giorni di corsa è senza dubbio lui; lo percepiamo anche dalle sue parole. Il Nibali apparso al Tour 2015 è un Nibali nervoso; sembra quasi pagare la tensione di dover difendere il titolo dell'anno scorso.
Si sapeva che avrebbe patito le salite brevi come il Mur de Bretagne, mentre era difficile prevedere una disattenzione grave come quella della seconda tappa. Lo Squalo dello Stretto si presenterà all'appuntamento con le grande salite in maniera più spensierata, consapevole di dover tentare almeno una grande impresa. Forse questo stato d'animo è quanto di meglio ci si possa aspettare per approcciare Pirenei ed Alpi in maniera vincente e coraggiosa.

Alberto Contador

Risulta altrettanto complesso valutare il Tour di Alberto Contador. Il murciano sembra stia correndo al risparmio, consapevole di dover scontare le fatiche del Giro. Paga già un minuto in classifica generale, ma ha preparato questa Grande Boucle con grande meticolosità, consapevole di poter crescere nel corso della competizione. Già sui Pirenei capiremo se sarà in grado di reggere il passo dei migliori in salita; qualora dovesse accusare un po' di fatica, Froome ha il dovere di capitalizzare, perché un Contador ancora in classifica nell'ultima settimana potrebbe essere una pericolosa mina esplosiva. Ha un appuntamento con la storia e non è il tipo da arrendersi senza inventarsi nulla. Il suo atteggiamento sornione non deve trarre in inganno perché potrebbe essere proprio lui il rivale più insidioso per Froome.

Tejay Van Garderen

Splendida, invece, la prima settimana di Tejay Van Garderen. Il corridore americano si sta ripetendo sugli stessi livelli del Delfinato, dimostrando una crescita anche in termini di personalità. Il vero scoglio saranno le salite lunghe, un terreno che lo ha sempre sfavorito. La sua esplosione era attesa ormai da qualche anno e la sensazione è che possa essere finalmente arrivato l'anno giusto per raggiungere il podio.

Le parole dei protagonisti (a cura di Andrea Russo Spena)

Difficile dare torto all'americano Tejay Van Garderen che ha dichiarato ieri, al termine della cronosquadre vinta dalla sua Bmc, che "sui Pirenei non sapremo chi vincerà il Tour de France, ma capiremo chi ha le gambe e chi no". La carovana gialla ha appena osservato il giorno di riposo a Pau, cittadina situata tra le valli delle vette del sudovest della Francia. Chris Froome ha controllato la corsa da vero leader nella prima settimana di questa edizione della Grand Boucle, e ha pure adombrato la possibilità di correre di conserva, in quanto spetterà ai suoi rivali attaccarlo per recuperare secondi e, nel caso di Nibali e Quintana, minuti in classifica generale.

La settimana di Pirenei (a cura di Andrea Russo Spena)

Il percorso prevede poi, in rapida successione, due ulteriori frazioni pirenaiche nelle giornate di mercoledì e giovedì. L'undicesima tappa è forse la più difficile del trittico di alta montagna, con il Col d'Aspin e il Tourmalet a fare da giudici prima dell'arrivo in salita sulla Cote de Cauterets, pedabile gran premio della montagna di terza categoria. Le fatiche accumulate potrebbero peraltro incidere sul terzo traguardo in quota consecutivo, giovedì 16 aPlateau de Beille, altra ascesa hors categorie già sede di tappa al Tour negli ultimi anni. La classifica generale ne uscirà inevitabilmente stravolta, in un'edizione della corsa gialla tra le più dure del recente passato. In molti in gruppo temono Nairo Quintana, probabilmente il più forte scalatore puro del panorama internazionale. Il colombiano, titolare della maglia bianca di miglior giovane, ha già dimostrato di essere in grado di staccare tutti, Froome compreso, quando è in giornata. Da verificare la sua tenuta frazione dopo frazione, senza dimenticare che nell'ultima settimana ci sarà spazio per ulteriori attacchi nelle tappe alpine della Bassa Savoia.

Dopo la tappa di Rodez, disegnata su misura per agevolare fughe da lontano per tutti coloro che saranno fuori classifica al termine del trittico pirenaico, attenzione all'arrivo di Mende di sabato 18: il finale è durissimo, con la Cote de la Croix Neuve (3 km al 10,1% di pendenza media) ideale trampolino di lancio per un'imboscata degna del miglior Alberto Contador. La seconda fase di corsa si chiude infine domenica con una tappa potenzialmente adatta ai velocisti: la Mende-Valence di 183 km, mossa nella prima parte, ma piatta negli ultimi cinquanta chilometri.