Una sparata inattesa. La stilettata d'esperienza di Michael Rogers. Va all'australiano l'insidiosa undicesima tappa del Giro d'Italia. Una progressione di oltre 20 km, al termine dell'ascesa di Naso di Gatto per sorprendere un plotone ridotto a una quarantina di unità e ormai privo di squadre in grado di chiudere il gap con il passista della Saxo Tinkoff. Il momento difficile per il trentacinquenne, compagno di squadra del giovane Majka, giunge negli ultimi quattro chilometri, quando termina la discesa. Lì il vantaggio si dimezza, ma la Giant si rialza, quando Preidler, stremato dalla fuga, alza bandiera bianca. La BMC non ha interesse nel colmare il disavanzo e per Rogers è festa in rosa. Geschke regola il gruppo.
Tappa lunga la undicesima. Sono 249 i chilometri da percorrere da Collecchio a Savona. Ad agitare l'inizio gara i tanti tentativi di fuga, puntualmente neutralizzati dal gruppo. Al termine della prima salita di seconda categoria, il Passo Cento Croci, si raggranella un plotone di 14 uomini che si avvantaggia via via in maniera sempre più cospicua. Nel gruppo maglia rosa l'ennesima caduta, con coinvolto anche il nostro Ulissi. Tra i fuggitivi tanti nomi interessanti. Dani Moreno e Roche, lontani in classifica, cercano il successo di tappa. Il giovane Moser prova invece a lasciare un segno azzurro. La giornata, faticosa, di Evans non termina dopo la prima fatica, perché un'altra caduta vede coinvolto il fido Morabito e l'Androni forza il ritmo in testa al gruppo. Ai piedi della salita di Naso di Gatto, 7 km all'8%, si sfaldano gli attaccanti. Restano in quattro: Dani Moreno, Preidler, Roche, Bongiorno. Su di loro piomba Arredondo, alla ricerca di punti per la maglia di miglior scalatore. S.Sanchez scorta Evans davanti controllando i big.
Allo scollinare si forma un mini plotoncino di sei atleti. Arredondo, primo al passaggio, è raggiunto da Preidler e da quattro corridori fuoriusciti nel frattempo dal gruppo: Pellizzotti, Zardini, Rolland, Losada. Dura poco l'assaggio di fuga. In cinque chilometri avviene il ricongiungimento. Proprio qui Rogers fiuta il momento propizio. Sfrutta il rilassamento di testa per allungare e conquistare 40 secondi di margine. Straordinario cronoman non ha problemi a resistere al ritorno di un gruppo che non riesce a organizzare un vero e proprio inseguimento.
Ordine d'arrivo:
1) Rogers
2) Geschke
3) Battaglin