Si lecca le ferite il Giro. Negli occhi le terribili cadute di Montecassino, i numerosi ritiri del giorno dopo, con Purito costretto ad abbandonare i sogni in rosa. La corsa prosegue e arriva una tappa, la settima, adatta nuovamente alle ruote veloci, dopo due traguardi in quota. Senza Kittel, ritiratosi da tempo, la volata trova un nuovo re nel francese Nacer Bouhanni, al secondo successo in questa edizione. Splendido l'acuto del ciclista della FDJ, capace di sfruttare, lungo le transenne, lo spiraglio incautamente lasciato da Luka Mezgec, lanciato troppo presto dalla Giant. Sul secondo gradino del podio, eternamente piazzato, il nostro Nizzolo, un pizzico sfortunato.
La settima tappa, da Frosinone a Foligno, misura 211 km. Due i Gpm di giornata: il primo di terza categoria, Valico di Arcinazzo, il secondo di quarta, Valico della Somma. Pronti via e si scatena la bagarre. Tanti i tentativi di fuga. Sono in cinque ad avvantaggiarsi sul gruppo: Chalapud, Haas, Anacona, Boem, Thurau. Il vantaggio massimo dei battistrada raggiunge gli otto minuti. Il gruppo lascia fare, controllando il disavanzo. Quando la corsa si avvicina al traguardo aumenta l'andatura del plotone e vertiginosamente crolla il gap. I battistrada provano a reagire, con Haas che prova un allungo ai meno 10, lasciando sul posto in particolar modo i due colombiani, Anacona e Chalapud, ma l'azione non sortisce effetto, perché da dietro l'andatura si fa feroce.
Il ricongiungimento avviene a 3 km dal traguardo. La Giant prende in mano il controllo delle operazioni, ma il lavoro della squadra termina troppo presto e Mezgec non riesce a condurre in porto lo sprint. Nizzolo sogna l'assolo, ma di mezza ruota è beffato da Bouhanni. Quarta la maglia rosa Matthews, quinto Ferrari.
Ordine d'arrivo:
1) Bouhanni
2) Nizzolo
3) Mezgec