Ivan Ukhov, medaglia d'oro ai Giochi di Londra nel salto in alto, fa spesso parlare di sè nel bene e nel male. Questa volta però non gli si può rimproverare nulla, anzi. Nel Meeting (al coperto) della sua città natale, Chelyabinsk, sfodera una prestazione da grandissimo che lo fa entrare di diritto nella storia della disciplina: issandosi fino a 2.41m, diventa uno dei pochissimi ad aver valicato la quota di 2.40m, che solo i grandissimi sono riusciti a superare in passato, piazzandosi così quarto nella graduatoria all-time del salto in alto indoor, dietro Javier Sotomayor (Cuba, 2.45m), Patrick Sjoberg (Svezia, 2.42m) e Carlo Thranhardt (Germania, 2.42m).
Nello specifico, all'interno di un contesto dominato in lungo e in largo, Ukhov ha saltato la quota sopracitata al terzo ed ultimo tentativo al termine del quale ha addirittura chiesto di porre l'asticella a 2.46m, provando dunque a stabilire il nuovo record mondiale, fallendolo. Inutile dire che si tratta anche della prima prestazione mondiale di una stagione appena iniziata e che a questo punto si preannuncia molto interessante, che avrà come evento clou gli Europei di Zurigo (12-17 agosto). Il 27enne russo lancia così il guanto di sfida all'ucraino Bohdan Bondarenko, dominatore dell'anno passato e campione del mondo anch'egli con 2.41m, ma all'aperto.
Queste le parole del protagonista: "Sono ovviamente soddisfatto, ma già in passato mi è capitato di partire fortissimo. Ciò premesso, non voglio fare nessuna previsione per il futuro. E in ogni caso nelle prossime settimane gareggerò solo in Russia."
Ivan Ukhov, 28 anni il prossimo 29 marzo, si allena a Mosca col campione olimpico di Sydney 2000 Sergey Klyugin, e nel 2008 passò agli onori della cronaca per essersi presentato completamente ubriaco al Meeting di Losanna. Oltre all'oro olimpico, vanta un primato personale outdoor di 2.39m.