Non mancheranno i “Prosit!” tra gli appassionati tedeschi, che possono alzare i boccali di birra per la quinta volta in questo Tour de France. Ed è un bel Tour per Kittel che dopo la vittoria di due giorni fa può già festeggiare nuovamente, stavolta davanti a Mark Cavendish. Per gli uomini delle generale una giornata di ferie, che facilmente proseguirà fino a domenica, con l’arrivo sul Mont Ventoux.
Se la tappa non è da classifica, bisogna inventarsi un passatempo. Niente di meglio che lasciare davanti l’ormai consueto gruppetto di eroi di giornata, e riprenderli non troppo presto. Ed è così che Delaplace, Mori, Flecha, Gavazzi e Sicard ricevono licenza di sognare, ma senza esagerare. I nostri partono dopo solo tre chilometri di gara e la giornata comincia. Raggiungono un vantaggio massimo di otto minuti, poi basta ragazzi, non esageriamo che poi magari vi abituate troppo bene. Lo spettacolo vero diventano quindi i castelli della Loira.
Poi però bisogna guadagnarsi la pagnotta anche in gruppo, e allora andiamo a prenderli questi atleti. Sicard capisce che aria tira, e quando il plotone è a meno di due minuti alza bandiera bianca per primo, Flecha per ultimo, resistendo fino a 6 chilometri dalla fine. Quando ormai tutti i velocisti stanno prendendo posto, una caduta mette fuori gioco una quindicina di concorrenti tra cui anche il tedesco Greipel, ma nel momento della volata ci pensa l’altro tedesco Kittel a non far rimpiangere il connazionale. Cavendish gioca le sue carte molto presto, forse troppo, e Kittel prima ne sfrutta addirittura la scia, per poi batterlo di quasi una ruota sulla linea bianca. Sagan giunge terzo, Kristoff è quarto e Roberto Ferrari è quinto all’arrivo.
Classifica Generale (prime posizioni)
1° Christipher Froome
2° Valverde 3’25”
3° Mollema 3’37”
4° Contador 3’54”
5° Kreuziger 3’57”
6° Ten Dam 4’10”
7o Kwiatkowski 4’44”
8o Quintana 5’18”
9o Costa 5’37”
10° Peraud 5’39”
28°Davide Malacarne 15’57”
Domani occasione di rivincite per le ruote veloci con la Tours – Saint Amand Montrond di 173 chilometri. Unica possibile rottura di scatole, una salita breve a pochi chilometri dalla fine, che potrebbe scombussolare il finale dei velocisti distratti, anche se a meno di 10 dalla fine le antenne dell’attenzione solitamente sono sempre ben dritte.