“Volevo lasciare un segno, perché con quello che è successo ieri volevo far vedere che io ci sono sempre, per combattere fino alla fine.”

La penultima frazione del Giro d’Italia, la ventesima, è stata quasi interamente cambiata. Tolti il Costalunga, i Passi San Pellegrino e Giau, la partenza è rimasta quella di Silandro, poi Bolzano, Bressanone, si è percorsa la Val Pusterìa, si è raggiunta Dobbiaco, affrontato il Passo Cimabanche, e attraversata Cortina d’Ampezzo il gruppo è salito sul Passo 3 Croci per poi tagliare il traguardo delle Tre Cime di Lavaredo per complessivi 211 chilometri. Questa la cronaca relativa ai cambiamenti decisi dall’organizzazione della corsa, e motivati dalle insistenti nevicate. La tappa si svolge in maniera tutto sommato tranquilla per quasi tutto il percorso previsto. Quatto gli atleti che dopo 30 chilometri vanno in fuga: Popocych, Ermeti, Brutt e Hansen. Estano davanti per quasi tutta la tappa, fino al Passo Tre Croci.

All’inizio della salita il gruppo dei migliori è già ridotto a circa 20 unità, Brutt allunga davanti, nel contempo Weening tenta la sortita dal gruppo. Betancur, che si gioca con Majka la maglia bianca, fora e resta attardato. Weening si avvicina al leader, raggiungendo e superando quel che resta dei fuggitivi di giornata, ormai cotti di fatica. Betancur si ferma nuovamente per cambiare la bicicletta, e così la Saxo di Majka si mette davanti per stancarlo nel rientrare. La maglia dei giovani è infatti una questione racchiusa in 2”. Brutt è stanco e si prepara a mollare. Lo farà di lì a non molto. Sul Passo Tre Croci Pavel Brutt transita davanti a Weening e l’italiano Piazzi. Il gruppo è vicino, con l’Astana di Nibali che controlla totalmente la situazione. In discesa Brutt viene raggiunto da Brambilla, Weening e Capecchi. Tutti ormai aspettano l’inizio delle Tre Cime di Lavaredo.

L’inizio dell’ultima erta viene affrontato con una certa regolarità, finché a 3 chilometri dalla fine Nibali forza improvvisamente l’andatura. Uran e Betancur riusciranno a tenere il suo ritmo per poco. Nibali si rialza sui pedali appena preso fiato, aumenta ancora il ritmo e resta solo in testa. Il Giro 2013 è finito, la tappa è finita. Nibali pensa solamente a restare concentrato, ogni tanto si volta per controllare, deve fare ampi gesti con le braccia a dei ‘tifosi’ imbecilli che per celebrità di telecamera lo infastidiscono, fortunatamente senza impedirgli l’azione sui pedali. Dietro i vari Evans (che perderà un minuto e mezzo ed il secondo posto finale in classifica generale), Scarponi, Uran si giocano il podio, Betancur la maglia bianca, Pirazzi è già sicuro dell’azzurra.

Nemmeno lo vedi Nibali quando è a 30 metri dall’arrivo, tanta è la neve che cade sul traguardo. Ma il pugno alzato al cielo, quello lo vedono tutti. Nibali demolisce gli avversari sulle Tre Cime di Lavaredo, domani l’arrivo a Brescia per mettere i sigilli dell’ufficialità su un’edizione del Giro maledetta per il tempo, stupenda per la dimostrazione di forza e maturità ciclistica che il siciliano ha ormai raggiunto.

Queste le parole del prossimo vincitore del Giro; “Grazie a tutte le persone che oggi hanno aspettato qui per tanto tempo, ad attendere il nostro passaggio. Fuori nevica e l’organizzazione è riuscita a fare una grande cosa quassù, con una tenda ben riscaldata. Per noi è stato un bene. Quando quelle persone del pubblico mi si sono avvicinate così tanto, avevo paura che qualcuna di loro scivolasse sulla strada urtandomi, allora cercavo di tenerli lontano. Quando mi sono girato prima dell’arrivo era per cercare la mia ammiraglia con lo sguardo per ringraziarli. Oggi c’era anche i nostri capi dell’Astana, e l’ultimo pensiero è stato per mia moglie”

Michele Scarponi, letteralmente congelato e dalla voce che sfiora il pianto dal freddo patito, all’arrivo non ci gira intorno; “Una tappa durissima e freddissima anche oggi, non finiva più, è stato un’ultimo chilometro eterno, contavo i metri. Nonostante il brutto tempo il pubblico è stato incredibile, dandoci la forza di arrivare quassù in cima.”

Carlos Betancur è molto contento della vittoria nella classifica dei giovani; “Volevo questa maglia bianca al 100%. Era il mio obiettivo all’inizio del Giro. Quando ho bucato in salita e la Saxo Bank ha iniziato a tirare mentre cercavo di rientrare, non mi è piaciuto per niente perché le gare ce le dobbiamo giocare alla pari. Quando sei concentrato, hai voglia, hai le motivazioni ci riesci. E io ho centrato il mio principale obiettivo.”

Stefano Pirazzi vince la classifica della maglia azzurra (montagna), mentre domani Cavendish dovrà cercare di vincere la tappa, perché per il momento Nibali è maglia rossa (classifica a punti) con 11 punti di vantaggio sul britannico.

Ordine d’arrivo

1° Vincenzo Nibali

2° Fabio Duarte 17”

3° Rigoberto Uran Uran 19”

4° Carlos Betancur (Maglia Bianca) 21”

5° Fabio Aru 44”

6° Franco Pellizotti 48”

7° Domenico Pozzovivo 54”

8° Damiano Caruso 58”

9° Darwin Atapuma 1’

10° Rafal Majka 1’04”

 

Classifica Generale

1° Vincenzo Nibali

2° Rigoberto Uran Uan 4’43”

3° Cadel Evans 5’52”

4° Michele Scarponi 6’44”

5° Carlos Betancur 7’28”

6° Przemyslaw Niemiec 7’43”

7o Rafal Majka 8’09”

8o Benat Inxausti 10’26”

9° Mauro Santambrogio 10’32”

10° Domenico Pozzovivo 10’59”