Sarà che il vicentino è terra d’artisti, sarà che si partiva da Caravaggio, quel che volete. Fatto sta che è stata un’azione artistica, come una pennellata perfetta sopra una tela preziosa, quella che Giovanni Vinconti ha incorniciato sul traguardo di Vicenza. Per la Movistar la festa continua, con la terza vittoria di tappa consecutiva. Una frazione che vedeva quattro atleti davanti: Rubano Chavez, Belkov, Dockx e Dubridge. Il gruppo controllava, ragionava, calcolava. A 60 dalla fine i fuggitivi hanno 4’20” di vantaggio, ma si riducono man mano che Vicenza si avvicina. A 40 chilometri dall’arrivo i minuti diventano tre, poi ancor meno finché le prime rampe che portano a Corsara – salita di giornata di 5 chilometri – riducono ancora il divario.

A inizio salita Belkov si stacca, seguito nell’arrendersi da Dockx e poi Dubridge. Dal gruppo Danilo Di Luca tenta l’azione che lo fa rientrare su Rubiano Chavez, in quel momento davanti a tutti. Dal gruppo esce Visconti che in mezzo chilometro raggiunge i due. Di Luca non riesce a tenere il ritmo, e prima del GPM Visconti si sbarazza di Rubano Chavez. Il gruppo transita con 32” di distacco. lungo la discesa il tre volte tricolore non perde secondi, li incrementa. A fine discesa, quando inizia il tratto in pianura, il gruppo è ridotto ai migliori della classifica, ma non esprimono accordo. Per Visconti è un regalo. L’italiano inizia a fare della regolarità la sua arma vincente, e non c’è storia fino al traguardo.

Vinconti vince la tappa con un’azione degna dei migliori finisseurs, al secondo posto, ben staccato, si classifica Navardauskas (che alza le braccia tutto felice), terzo è Mezgec. I velocisti erano rimasti staccati nella salita di Corsara mentre, sempre sull’erta di giornata, vano si è rivelato il lavoro della Lampre per Filippo Pozzato.

Giovanni Visconti è l’espressione massima della gioia; “Questa è la dimostrazione che la testa è tutto. Non ho parole. Con la forza del gruppo, della mente, con la voglia di confermare la mia resurrezione. Non mi capacito di vedermi in quest’ottica. Anche se in realtà questo è quello che io aspetto da me stesso e quello che tanta gente si aspettava da me. Il Galibier mi ha fatto resuscitare. Ho un’altra testa, qualche giorno addietro mai avrei pensato di attaccare su una salitella come quella di questo finale, e men che meno tenere duro con questa tenacia, questa caparbietà, fino alla fine. Ai 5 chilometri mi sentivo sicuro di vincere, sentivo che la gamba era piena, buona. Arrivare così è da sogno.”

Ordine d’arrivo (prime posizioni)

1° Giovanni Visconti

2° Navardauskas

3° Mezgec

4° Pozzato

5° Hondo

Classifica Generale (prime posizioni):

1° Vincenzo Nibali

2° Cadel Evans 1’26”

3° Rigoberto Uran Uran 2’46”

4° Michele Scarponi 3’53”

5° Przemyslaw Niemiec 4’13”

Situazione meteo-Giro; è l’argomento principe nel dietro le quinte per gli organizzatori. Sia per venerdì che per sabato forti le possibilità che i percorsi vengano cambiati. Si deciderà probabilmente domani mattina. Confermato il timore di neve sui 1.200/1.400 metri, non è da escludere che nell’arco di due giorni non vengano affrontati i Passi dello Stelvio, del Gavia, del Giau e delle 3 Cime di Lavaredo.