“Sto inseguendo una giornata come questa da un’anno e mezzo. Io sono questo, non il Visconti dell’ultimo anno!”Sono le prime parole di uno stremato, commosso, infreddolito Giovanni Visconti, che oggi è stato il protagonista della tappa intitolata a Marco Pantani. L’arrivo era piazzato lungo la mitica salita francese, a poca distanza da un monumento dedicato allo scalatore romagnolo morto una decina di anni fa, era il febbraio del 2004, e che oggi ha visto vincere un ciclista nato lo stesso giorno del compianto ‘Pirata’, cioè il 13 gennaio. Visconti riscatta una stagione e mezza di poche luci e tante ombre, e lo fa come sarebbe piaciuto a Pantani: arivando solo, davanti a tutti.
L’arrivo di giornata viene abbassato di 4 chilometri. Non piove, non nevica (più tardi la musica cambierà), c’è perfino un timido sole. Siamo sempre al Giro? Sarà per godersi la giornata tiepida che il gruppo pedala senza fretta fino a 3 km dal GPM del Col du Mont Cenis. Da una prima bagarre ‘benedetta’ dal gruppo, lungo la discesa si forma un gruppo di 7 uomini: Rabottini, Visconti, Piazzi, Chalapaud, Bongiorno, Rubiano Chavez e Weening. Nel tratto che porta al Col du Telegraphè, il divario messo da parte sul gruppo scema di molto, passando da 6 a 2 minuti. con l’arrivo della salita i leaders della gara si sfaldano, e restano davanti Weening, Visconti, Pirazzi e Rabottini. Dietro, dal gruppo escono Gesink, Esteban Martinez, Henao e Kiserlovsky. Più tardi anche Di Luca tenta la sortita. Intanto Visconti allunga davanti. Di Luca riesca ad inserirsi nel gruppo dei contrattaccanti, mentre Bongiorno, da la buonanotte alle energie e saluta.
Al GPM del Col du Telegraphé Visconti transita con 45” su Pirazzi, Weening e Rabottini, segue un gruppo di 7 uomini tra cui Di Luca, Gesink e Rubiano Chavez. La maglia rosa è a 3’.Inizia a nevicare e tra discesa e inizio ultima salita il gruppo di Nibali rientra sui contrattaccanti. Visconti aveva iniziato il Galibier – 14 i chilometri di salita – con 1’ sugli inseguitori, Rabottini e Weening. Il tre volte campione italiano fa della regolarità la sua carta principale. Ogni pedalata è misurata, ogni sforzo controllato. Dietro a lui Rabottini scatta per tentare un forse disperato l’aggancio. Non riuscirà a portarlo a termine. Nel gruppo Samuel Sanchez esce dal gruppo. È l’inizio di una serie di schermaglie tra i big che dura tutti gli ultimi chilometri di ascesa, fa in modo che il gruppo della maglia rosa si mangi tutti gli uomini ancora da raggiungere, tranne Visconti, ma nel concreto non succede nulla.
Giovanni Visconti taglia il traguardo tra lacrime di fatica, gioia e cos’altro lo sa solamente lui. “Sto inseguendo una giornata come questa da un’anno e mezzo. Io sono questo, non il Visconti dell’ultimo anno! Sono nato lo stesso giorno di Marco Pantani. Forse oggi mi ha dato una mano. Sono felice. Un’anno e mezzo di sacrifico. Vengo da un ritiro al Giro, l’anno scorso, dov’ero andato a casa. Oggi ho scaricato tutto. Ho pensato alla mia famiglia, ai miei bimbi. Se oggi ho vinto è grazie a loro.”
Per Nibali un’altra prova molto convincente. Se gli avversari non avranno il coraggio di rischiare di perdere il loro Giro per provare a vincerlo, Visconti di suo sembra inattaccabile; “Ho provato nel finale ma era difficile. Era freddo, anche a ruota si stava bene. Non c’è stata una grande selezione, se non quella del freddo ancora presente. Oggi abbiamo passato una buona giornata, ho un buon vantaggio. Guadagnare qualcosa di più e certamente meglio, però il Giro è ancora lungo”. Domani secondo e ultimo giorno di riposo. Mai tanto benedetto.
Ordine d’arrivo
1° Giovanni Visconti
2° Carlos Betancur 42”
3° Pzemyslaw Niemiec s.t.
4° Rafal Majka s.t.
5° Fabio Duarte 47”.
6° Michele Scarponi 54”
7° Vincenzo Nibali s.t.
8° Cadel Evans s.t.
9° Mauro Sant’Ambrogio s.t.
10° Rigoeto Uran Uran s.t.
Classifica generale
1° Vincenzo Nibali
2° Cadel Evans 1’26”
3° Rigoberto Uran Uran 2’46”
4° Mauro Sant’Ambrogio 2’47”
5° Michele Scarponi 3’53”
6° Przemyslaw Niemiec 4’55”
7° Michele Pozzovivo 5’ 02”
8° Rafal Majka 5’32”
9° Carlos Betancur 5’39”
10° Benet Intxausti 5’41”