Ancora pioggia, freddo e stavolta pure la neve. La frazione numero 14 del Giro d’Italia registra la cancellazione del Sestriere con i corridori che dopo la partenza da Cervere pedalano su di un percorso alternativo che fino a Pinerolo ricalca la frazione originaria, poi devìa verso la Val di Susa, per poi rientrare nel tragitto previsto per gli ultimi 20 chilometri con l’arrivo sul Jafferau, superata di poco Bardonecchia. 180 i chilometri, contro gli originari 168, per una frazione che dagli organizzatori è stata cambiata nella tarda mattinata. A 90 chilometri dall’arrivo ci sono 4 italiani davanti; Paolini, Trentin, Pietropolli e Colbrelli. Dietro si ritirato Vanotti e Battaglin che sono coinvolti in una caduta. Per il secondo delle fratture alle costole. Anche Millar si ritira, ma niente cadute. Solo un uomo sfinito dal un Giro reso duro forse più dal maltempo che dalle salite affrontate.
I fuggitivi riescono a raggiungere la decina di minuti di vantaggio, che però andranno a scemare con il passare dei chilometri. Trentin si stacca dal gruppetto in testa per una foratura. All’inizio dell’unica salita rimasta in programma, Paolini e Colbrelli staccano Pietropolli che in un primo momento rientra sui due, poi però alzerà bandiera bianca. Il gruppo intanto viene rilanciato dall’azione di Nibali che, aiutato da Sant’Ambrogio, riesce a staccare gli atleti con lui, tra cui Uran, Samuel Sanchez, Evans e Scarponi. Paolini davanti cerca l’assolo ma sarà un fuoco di paglia. Viene raggiunto, Colbrelli si era già arreso, e così la maglia rosa passa in testa con Sant’Ambrogio a fargli da spalla. Il finale è una vecchia storia; “A te la tappa, a me…” il Giro? Di certo Nibali ci avrà pensato. Gli avversari giungono sul traguardo alla spicciolata, Betancur terzo, Samuel Sanchez, Uran, Evans, e Pozzovivo insieme, poi Michele Scarponi, ghiacciato, che cede un minuto e mezzo da Nibali.
Per Mauro Sant’Ambrogio è dunque arrivata la giornata della consacrazione; “Non me ne sto ancora capacitando. È stata una giornata freddissima, un tempaccio fin dalla partenza, soprattutto nel finale con la neve. Ho avuto una squadra magnifica. Nel finale, a 2 chilometri e mezzo dalla fine Vincenzo Nibali ha attaccato. Io mi sentivo bene ed ho cercato di seguirlo subito per dagli qualche cambio. Poi, rimasti davanti assieme, ce la siamo giocata. La vittoria per me, secondi di abbuono per lui, penso vada bene per entrambi. Il mio obiettivo di questo Giro era di vincere una tappa. C’era tanto pubblico, pur senza il Sestriere. Era giusto fare un regalo ai miei compagni di squadra. Sono quarto nella generale, è una bella soddisfazione. Ma io non cercavo la classifica, volevo un’affermazione di tappa. Ora arriva la terza e più dura settimana. Vivrò alla giornata, vediamo come andrà il resto del Giro.”
Chi oggi fa capire che la condizione è ai livelli migliori è Vincenzo Nibali; “Una tappa difficile – sottolinea il siciliano –dura per tutti. Tutto il giorno freddo, nevischio, pioggia. Oggi è stata una buona prova. Alla fine ho cercato di fare una selezione per guadagnare più secondi mi fosse possibile sui diretti rivali. All’inizio il gruppo ha lasciato scappare una fuga che ha raggiunto 10 minuti buoni di vantaggio, poi dietro abbiamo iniziato ad aumentare il ritmo anche per riscaldarci e combattere la temperatura fredda. Sull’erta finale, la Sky ha imposto un ritmo forte. Sapevo che negli ultimi chilometri la salita era molto dura. Io con la pioggia mi sono sempre trovato bene. Oggi mi sono coperto con attenzione. Ho visto che gli altri non avevano una pedalata brillante. Da lì ho capito che i miei avversari non avevano più gambe di me. Devo dire che alla fine sono dispiaciuto per Vanotti, che è caduto. Per fortuna ha preso solo una forte botta, senza fratture.”
Ordine d’arrivo
1° Mauro Sant’Ambrogio
2° Vincenzo Nibali s.t.
3° Carlos Betancur 30”
4° Samuel Sanchez s.t.
5° Rigoberto Uran Uran s.t.
6° Cadel Evans s.t.
7° Domenico Pozzovivo s.t.
Classifica generale
1° Vincenzo Nibali
2° Cadel Evans 1’26”
3° Rigoberto Uran Uran 2’46”
4° Mauro Sant’Ambrogio 2’47”
5° Michele Scarponi 3’53”