Un tempo infame con forte pioggia dall’inizio alla fine. Questo il dato principe della 12^ tappa del Giro d’Italia. Ma la notizia non è solo quella che racconta della bella centesima vittoria di Mark Cavendish, ma della resa di un’altro rivale di Vincenzo Nibali per la vittoria conclusiva del Giro. Bradley Wiggins si stacca lungo la discesa del Montello, a circa 40 chilometri dall’arrivo di Treviso, e non riesce più a rientrare nel gruppo della maglia rosa. Il suo Giro finisce a Treviso per quelle che sono le velleità di vittoria del vincitore del Tour 2012, e dopo Raider Hesjedal nella tappa di ieri, oggi Nibali può tirare una riga su un altro nome, quello che era considerato il suo avversario principale, alla partenza da Napoli, per la vittoria del Giro.
La tappa in sé non ha raccontato molto. Dopo aver rincorso per 90 chilometri 5 atleti: Belkov, Marcato, Felline, Lammertink e De Baker, il gruppo li aggiunge a 500 metri dalla fine. Se volevano creare incertezza per il finale, diciamo che gli uomini Omega-Pharma di Cavendish ci sono riusciti molto bene. Ed è Cavendish a vincere con autorevolezza davanti al francese Bouhanni, lo sloveno Mezgec, il nostro Nizzolo, seguiti da Lancaster, Belletti e Ferrari. Cavendish elogia la sua squadra per l’enorme mole di lavoro messo in piedi negli ultimi 40 chilometri; “La mia squadra ha fatto, ancora una volta, un lavoro incredibile. Matteo Trentin ha tirato per due chilometri e Vermote prima per tre o quattro, perché il distacco era sempre di un minuto a dieci dall’arrivo. È una vittoria bellissima.”
Da domani sarà Uran l’uomo da classifica per il Team Sky dopo l’ennesima debacle di Wiggins. Le difficoltà evidenziate dal britannico durante il vano inseguimento al gruppo principale, fanno pensare a fastidi fisici e non solamente psicologici legati alla pericolosità della strade bagnate. Per Nibali un Giro fin’ora certamente inatteso sul fronte avversari. Basso ritirato prima di partire, Hesjedal mai visto se non quando ripreso dalle telecamere perché staccato, Wiggins ombra di se stesso. Restano Scarponi, fin’ora mai protagonista in maniera eclatante, Evans che zitto e buono è lì vicino e Uran che diventa protagonista forse inatteso anche da parte sua. Ma le insidie legate al tempo brutto continuano. Da oggi fino a domenica previste piogge abbondanti, e soprattutto ci sono ancora diversi punti di domanda sulle tappe che arriveranno a breve sulle cime più alte. La tappa con arrivo sul Galibier di domenica è ben tenuta d’occhio dagli organizzatori e non sono escluse variazioni.