Un bel vincitore. Questo è quello che Firenze può dire di aver applaudito sul proprio traguardo, dopo l’azione del russo Belkov in questa frazione del Giro d’Italia, corsa tutta in terra toscana. Uscito da un gruppo di fuggitivi, in cui la voglia di collaborazione latitava, Belkov scappa lungo la discesa di Vallombrosa e inizia un’azione di circa 50 chilometri che culmina con una vittoria senza discussioni. Riesce a portare il vantaggio fino al traguardo fiorentino e per la Katusha è la seconda vittoria dopo quella di Luca Paolini. In questa giornata Belkov giunge primo davanti agli staccati Betancur, secondo – che convinto di avere vinto faceva festa mente tagliava il traguardo tra l’ilarità generale – Pantano terzo, lo svedese Lugvigsson quarto, ed il gruppo maglia rosa che giungeva a 1’02” dal vincitore.
Ma in questa giornata di gara che precede quella di riposo, due protagonisti in particolare ringrazieranno della sosta. Wiggins, che anche oggi lungo le discese era tutto un tribolare, tant’è che a un certo punto aveva perso un minuto dalla maglia rosa, e Raider Hesjedal che a poco dal GPM di Fiesole – ultima erta di giornata – accendeva la luce rossa e arrancava fino al traguardo, pagando 1’06” dal gruppo dei big. Se Wiggins era così riuscito a ricucire i distacchi accusati in corsa, il canadese ha invece perso altri secondi preziosi.
Autore di un’azione grintosa e mai doma, premiata con la vittoria, le sensazioni di Maxim Belkov; “Sono molto contento di essere riuscito a tenere il ritmo, da cui è uscita questa bellissima vittoria. È la prima della mia carriera e voglio ringraziare la mia squadra, per tutto questo progetto del Team Katusha. All’inizio di questa stagione abbiamo avuto molti problemi per via della nostra licenza, ma abbiamo dimostrato che siamo una squadra completa, molto forte. Non mi sono mai allenato su queste strade – Belkov vive a Prato– però stamane prima della partenza sentivo un’atmosfera di casa, e pensavo che con queste strade si poteva fare la differenza. Poi quando è arrivata la pioggia, ho pensato che se riuscivo a fare la differenza in discesa, potevo cercare di tenere il ritmo da solo.“
Domani riposo. Martedì arriva la prima vera salita con la Cordenons – Altopiano del Montasio di 167 chilometri. Due le salite: Passo Cason Di Lanza e l’arrivo sull’Altopiano del Montasio. Salita dura, in particolare negli ultimi 4 chilometri. Se qualcuno deve recuperare qualcosa ecco l’occasione. Raider Hesjedal studierà bene la tappa?