Un tempo le chiamavano tappe di trasferimento. Erano noiose pedalate lunghe alcune ore, piatte nel percorso e piatte nelle emozioni. Tradizione rispettata da questo punto di vista nella frazione odierna del Giro d’Italia. Due atleti lasciati davanti fino a quando andava bene al gruppo, gli australiani Wurf e Bobridge, e poi il puntuale avvicinarsi del plotone ai due fuggitivi raggiunti a 36 chilometri dal traguardo. L’unico piccolo sussulto quando Bradley Wiggins ha cambiato bicicletta e nel rientrare è rimasto staccato di circa 60” dal gruppo, spezzato da una caduta. Niente di preoccupante. Dieci minuti di lavoro straordinario da parte di quattro suoi gregari e allarme, se c’era mai stato, totalmente rientrato.
La volata è stata molto regolare nel suo andamento, anche se nel primo momento dopo il traguardo c’è stata una vivace discussione tra Gavazzi (quinto) e il francese Bouhanni (quarto), rientrata poi nell’arco di pochi secondi quando i due si sono parlati e l’adrenalina del momento è calata. Cavendish firma la sua seconda vittoria in questo Giro; “Sono felice. Incredibile il lavoro della squadra. Tutto perfetto al cento per cento. In questa prima settimana c’erano due occasioni per me. le ho vinte tutte e due e quindi sono contento.” Ordinaria amministrazione, in rosa, per il leader Luca Paolini, che spiega il loro approccio al circuito conclusivo; “Abbiamo deciso che prima d’iniziare il circuito finale andassimo davanti con la squadra e solo dopo due minuti ci hanno detto della caduta e abbiamo rallentato un momento per far rientrare i corridori attardati”. Mattia Gavazzi stempera fin da subito le discussione accese appena dopo aver tagliato il traguardo;“Nel primo dopo corsa si è tutti un po’ nervosi, ma va bene così. Ha vinto Cavendish che reputo il più forte. Io ero dietro, ho preso tanto vento e non sono riuscito a rimontare. Va bene così.”
La musica sarà ben diversa da domani, e per tre giorni la classifica subirà facilmente continui cambiamenti. Ci aspetta la frazione San Salvo – Pescara di 176 chilometri che non ha un metro di pianura, nei giorni successivi la tanto attesa cronometro ‘spartiacque’ di Saltara e poi l’arrivo a Firenze, con diverse salite che permettono azioni da lontano. La classifica, oggi immutata, ripartirà domani con Luca Paolini leader, Uran a 17”, Nibali, Wiggins ed Hesjedal ravvicinati a circa 30”, Evans a 42” e Scarponi a 1’23”.