Enrico Battaglin del GS Bardiani vince a Serra San Bruno davanti a Fabio Felline: il nuovo che avanza? Intanto non dispiace vedere gambe giovani che riescono a tenere dietro gente non più di primo pelo, se poi sono italiani meglio ancora. Dopo che Le Bon, Berard, Ligthart e Minguez Ayala godono del ruolo di Eroi di Giornata, proprio Minguez Ayala tenta la sortita, ma sarà una mala parata. Sui fuggitivi arriva il gruppo, e sul gruppo arriva la pioggia. All’inizio della discesa che li porterà verso Croce Ferrata, la salita che porta quasi al traguardo, Nibali fora. Niente di tremendo per il siciliano, che rientra in pochi chilometri senza troppi affanni.

Un drappello di cinque uomini tenta di sgusciar via dal plotone, ma tra loro solamente Sylvain Georges dell’Ag2R riesce a dar pensiero. Arriva d accumulare 30” di vantaggio. Sky fa un’andatura regolare e quando anche Georges è nel mirino scatta Danilo Di Luca. L’azione dell’italiano provoca l’alzata di bandiera bianca di Georges, e l’arrivo di Gomez Chalapud, che succhierà ruota quasi sempre, costringendo Di Luca a sorbirsi tutta la mole di lavoro. Vedendo che poi verrà ripreso a traguardo vicino, vien da pensare se la mancata collaborazione non sia stata determinante in negativo.

In discesa il gruppo rientra, Di Luca tenta un’ultima piccola volata ma quando mancano 300 metri viene risucchiato. Spuntano diversi uomini che avevano approfittato del lavoro in salita di Katusha e Sky, tra questi Enrico Battaglin che ha la meglio su Felline, Visconti, Durant e Uran. La classifica generale resta immutata, il morale della truppa italiana sale grazie a due giovani che arrivano davanti a tutti.

L’uomo del giorno è Enrico Battaglin, che vive questa vittoria con una certa lucidità, condita da un velo di rivalsa; “Una vittoria di peso! Dopo che avevo vinto subito diventato professionista nel 2011, mentre l’anno scorso non sono riuscito ad andare come volevo. Sono contento di avere vinto qui al Giro, per me, per la mia squadra significa molto. Ringrazio tutti gli sponsor, i Reverberi, Mirco Rossato e tutti quelli che mi seguono. Sapevo di star bene, ieri ci avevo provato però è andata male. Oggi mi sentivo ancora bene, anche se nel finale la pioggia mi ha un po’ condizionato. Però sono riuscito a dire la mia.“

Per Di Luca una bella prova, generosa, grintosa come conferma l’abruzzese dalle sue impressioni subito dopo l’arrivo; “Purtroppo dietro tiravano per la maglia rosa, o forse per la volata. Ho provato, peccato, è mancato poco. L’importante è che la condizione è in crescita, peccato anche per ieri, per me è stata difficile a causa delle poche corse che ho fatto. Però oggi le sensazioni erano già buone.” Un po’ deluso il tre volte tricolore Giovanni Visconti; “Anche stavolta ho sbagliato. Non vengo da un bel periodo, non è facile credere in pieno nei propri mezzi. Ero troppo indietro, poi il pavè bagnato che c’era non consentiva di rimontare. Sono rimasto un po’ chiuso con Paolini, e ormai la gara era andata. Da una parte dispiace, ma sono anche contento perché esco da un brutto periodo e penso di aver iniziato un bel Giro”. Luca Paolini è invece soddisfatto. La missione per la ‘difesa rosa’ è compiuta; “Era l’obiettivo per me. Un grande grazie alla squadra, hanno lavorato fin dall’inizio, siamo stati uniti. Siamo arrivati tenendo duro e sono contento di avere ancora la maglia rosa”.

Domani la Cosenza – Matera, che dopo 203 chilometri chiamerà in primis le ruote veloci. Cavendish e colleghi velocisti si preparino. I big della generale probabilmente tireranno il fiato nelle prossime due frazioni.