Anche a Proec il cielo è azzurro, azzurro scherma Italia: un mese dopo la trionfale spedizione europea in quel di Budapest, i giovani schermidori azzurri portano a casa ancora un ricco bottino di medaglie, fra conferme e novità. Fra cadetti e junior, sono state ben 15 le medaglie portate a casa dai nostri atleti, di cui 4 conquistate dai cadetti (Francesco Ingargiola oro nel fioretto in una finale tutta azzurra contro Tommaso Ciuti, cui vanno aggiunti i bronzi conquistati da Erica Cipressa nel fioretto femminile e da Marco Lecci nella sciabola maschile). Il restante del bottino arriva dagli Under 20, ragazzi che in alcuni casi tirano già a livello assoluto o che sicuramente lo faranno nei prossimi anni: con l'esclusione della sciabola femminile, in tutte le prove a squadre è arrivata una medaglia, mentre a livello individuale hanno mancato l'appuntamento col podio soltanto le spadiste, che però si sono riscattate con uno splendido bronzo nella prova a squadre.

Garanzia fioretto - Partiamo dal fioretto che, ormai non fa più notizia, si rivela essere il solito feudo tricolore: lo conferma la doppietta nella gara maschile cadetti, con Francesco Ingargiola che regola Tommaso Ciuti in finale, mentre il terzo italiano, Alberto Dei Rossi, si ferma ai quarti di finali proprio per mano della futura medaglia d'argento. Fra le ragazze, bel bronzo di Erica Cipressa, fermata in semifinale dalla statunitense Sabrina Massialas. A livello Under 20, spettacolare prova di Camilla Mancini, che corona nel modo migliore la sua stagione perfetta in cui non ha conosciuto altro che vittorie, portandosi a casa tutte le gare di Coppa del Mondo Under 20 sin qui disputatesi, nonchè gli ori mondiali ed europei tanto a livello individuale quanto a squadre. Impressionante Camilla in pedana, dove sembra non avere rivali in grado di contenerne l'azione: nemmeno la quotata americana Lee Kiefer, settima nel ranking mondiale assoluto e già medaglia di bronzo nel 2011 a Catania a livello assoluto, ha potuto tenerle testa e alla fine ne è uscita sconfitta 15-9. A completare la festa ci ha poi pensato Francesca Palumbo, bronzo dopo la sconfitta contro la russa Pirieva in semifinale. L'oro nella prova a squadre è stata poi la ciliegina sulla torta: gli assalti contro Francia (semifinale) e Stati Uniti (finale) hanno messo in luce un'altra dote delle nostre ragazze (assieme alle citate Camilla Mancini e Francesca Palumbo tiravano Erica Cipressa e Martina Sinigalia), ovvero quella di recuperare dopo avvii shock in cui le avversarie sembravano aver preso nettamente il sopravvento. Come contro la Francia, con l'Italia che dopo due assalti si trovava sotto 10-3 complice la partenza a rilento di Palumbo (5-1 dalla Ranvier) e Mancini (5-2 dalla Mienville), ma che si è prontamente rimessa in carreggiata grazie a una super manche di Erica Cipressa prima (che riduce le distanze con un parziale di 8-5 alla Mpah-Njanga) e quindi grazie al doppio 7-3 rifilato da Francesca Palumbo alla Mienville e dalla stessa Cipressa alla Ranvier.

A livello maschile, si ferma all'argento la cavalcata di Lorenzo Nista, sconfitto in finale dal più quotato americano Massialas, che naviga anche lui nelle alte posizioni del ranking assoluto e che rispetto al nostro ha maggior esperienza a livello assoluto. 15-12 per lo statunitense il punteggio finale, con Nista che però si prende la rivincita su lui e i suoi compagni nella finale della prova a squadre: Lorenzo Nista, Piero Franco, Edoardo Luperi e Francesco Ingargiola hanno avuto la meglio in finale sugli americani (che potevano calare pezzi da novanta come lo stesso Massialas e Race Imboden), proprio come era accaduto alle ragazze qualche giorno prima.

Piccole sciabole crescono, bene la spada - Buono il binalcio anche per ciò che concerne la sciabola: se a Budapest era mancata la medaglia a livello individuale nella gara femminile, a Porec ci ha pensato Martina Criscio a colmare il buco con una bella medaglia di bronzo, arrivata al termine di una bella gara, conclusasi in semifianle al cospetto dell'americana Jarocki. Con Martina, Benedetta BaldiniSofia Ciaraglia e Chiara Mormile hanno composto il quartetto che ha partecipato alla prova squadre,  dove purtroppo le azzurre sono uscirt al tabellone delle 16 contro la Polonia, al termine di un assalto thrilling conclusosi solo all'ultima stoccata: peccato, perchè Martina Criscio era riuscita a rimettere in piedi un assalto che a un certo punto sembrava già concluso in favore delle nostre avversarie. Fra i cadetti, da segnalare la prova di Flaminia Prearo, che si ferma a una sola stoccata dal podio dopo essere stata sconfitta per 15-14 dalla greca Goudoura, poi medagli d'argento. Dai maschi arriva invece la conferma che il gruppo dei giovani sciaboltori è forte, molto forte: D'Armiento si conferma medaglia di bronzo anche a livello mondiale, mentre la squadra (composta da Leonardo Affede, Luca Curatoli, Francesco D'Armiento e Alessandro Riccardi) centra l'argento nel remake della finale europea contro i tedeschi, a cui stavolta arride la vittoria su un'Italia bersagliata dalla sfortuna con gli infortuni di D'Armiento prima e Riccardi poi.

E veniamo alla spada: a Budapest Andrea Santarelli aveva battuto l'amico e connazionale Marco Fichera, questa volta l'umbro si ferma alla medaglia di bronzo, mentre Marco termina al sua corsa ai quarti di finale contro il coreano Ma in un assalto caratterizzato da una discutibile decisione arbitrale ai danni del nostro atleta, che si vede annullare una stoccata giudicata dall'arbitro come fuori pedana: le proteste della delegazione azzurra sono state vibranti quanto vane, sebbene il video parrebbe dimostrare la validità del colpo di Marco. Mondila movimentato per Fichera, che nella prova a squadre (poi vinta assieme ad Andrea Santarelli, Simone Esposito e Gabriele Cimini) è stato protagonista di un altro curioso episodio: sanzionato con il cartellino rosso per un fallo di testa (ovvero avrebbe abbassato al testa per coprire il bersaglio) ravvisato dall'arbitro, lo schermidore siciliano ha cambiato metodo di protesta, stavolta sedendosi in pedana con la maschera in testa dopo che gl iera stato negato il diritto alla moviola. Un'iniziativa che l'arbitro ha premiato - si fa per dire- con un altro cartellino rosso, che ha dato il via alla protesta ufficiale di tutta la delegazione azzurra, che alla fine ha portato all'annullamento del doppio provvedimento disciplinare: la moviola (concessagli dopo la riunione plenarie delal giuria) aveva infatti dimostrato che Marco non aveva coperto il bersaglio con la testa. Alla fine il punteggio segna un netto 45-32 a favore degli azzurri, che così centrano l'accoppia Europeo- Mondiale.

C'è stata gloria anche per la ragazze: Alberta Santuccio, assieme alle compagne Eugenia Falqui, Nicol Foietta e  Giorgia Pometti, ha infatti portato casa una bella medaglia di bronzo nella prova a squadre, una medaglia portata a casa con un'incredibile prova di forza messa in atto dalla siciliana. Salita in pedana per l'ultimo assalto sotto di cinque stoccate (30-25 USA il punteggio), Alberta ha deciso di dare spettacolo in pedana, rifilando alla malcapitata americana un parziale record di 20-7 in tre minuti, chiudendo la pratica con il 45-37 finale. Ma non solo, perchè la Santuccio si è portata a casa anche il premio fair play dopo che ha correttamente avvisato l'arbitro che la stoccata assegnatale in realtà non c'era perchè ha colpito la pedana e non il piede dell'avversaria.

Con quattro ori, 2 argenti e 5 bronzi l'Italia conclude al primo posto del medagliere giovani ed esce da questi mondiali con la consapevolezza che molti giovani sono pronti a spiccare il volo per diventare assoluti campioni di questo sport che continua a rappresentare per l'Italia la maggior fonte di trionfi sportivi.