Juan Martin del Potro regola Marin Cilic in 4 set ed approda in semifinale al Roland Garros. Qui, ad attenderlo, il 10 volte campione Nadal, il quale ha prevalso su Schwartzman.
L'arma principale viene subito sguainata dai due contendenti. Cilic picchia in battuta e ricama in maniera certosina con il dritto - salito vertiginosamente sull'argilla, come il suo rendimento d'altronde - del Potro parla la stessa lingua, riuscendo a spingere anche con il rovescio, colpo decisamente più da croce che da delizia post infortuni. Tutto come da copione, i game scivolano via veloci grazie ad un più che solido colpo embrionale, e tranne per qualche sporadico scambio - bellissimo il drittone inside-out della torre di Tandil dopo un dispendioso scambio, nel primo 15 del 6° gioco - si corre sul binario dell'equilibrio. Sul 43, si intravedono un paio di scambi di alto livello, con il punto del 15-15 risolto da un poderoso dritto in allungo di delPo che piega il polso di Cilic. Nel game successivo, il nativo di Medjugorje soffre; arrivano i primi problemi, derivanti anche da un avversario maggiormente presente in risposta, con i piedi ben piantati a terra ed il martello pronto a schiaffeggiare la pallina.
La prima zoppica, si fa desiderare come una ragazza che vuole essere corteggiata, ed il sudamericano imbastisce scambi lunghi su entrambi i lati che danno fastidio al suo dirimpettaio. Lo trasporta ai vantaggi, dove si guadagna ben tre palle per andare a servire per il set, ma il servizio ed un pizzico di fortuna aiutano Cilic, che fa 54 grazie ad un contropiede di dritto. Inizia a balbettare anche la prima di del Potro, e con un dritto in avvicinamento si fa sentire anche il croato, che però ai vantaggi non riesce a conquistare chance; 55. Torna a rispondere con veemenza l'argentino, sale 0-30, ma la pioggia costringe allo stop. Al rientro, si duella da fondo, ed il game scivola ai vantaggi. Cilic regala una palla break spedendo il dritto in corridoio, ricuce con l'ace, poi piazza un delizioso lungolinea di rovescio; infine, impacchetta il 65 grazie ad un errore di delPo con la palla corta. Il prolungamento è l'unica soluzione per sbrogliare la matassa; Cilic appare più deciso, e spinge senza remora, sbaglia uno smash facile sotto 1-0 dopo un'accelerazione clamorosa con il dritto, poi si conquista un mini-break con una diagonale deliziosa di rovescio. delPo ricuce lo strappo prima di un secondo stop per pioggia, stavolta definitivo. Si riprende nel giovedì dedicato alle donne, con del Potro che vince il primo set grazie ad un drittone vincente, e ad un unforced del suo avversario. 1-0 Argentina.
Secondo set, stesso discorso. È sempre il servizio a delimitare l’indentikit dei game, ad essere l’ago della bilancia. Nessuno scossone fino al 3°game, poi lotta fiume sul servizio di Cilic; del Potro mette sempre i piedi in campo e fa fuoco, mettendolo in difficoltà, e trasportandolo ai vantaggi. Salva una palla break, e custodisce gelosamente il servizio. Nel successivo, torna a ruggire il rovescio del croato - suo colpo naturale, delizioso il lungolinea vincente - mentre il sudamericano arma il braccio e salva le due chance concesse. Dal 44, inizia la bagarre, con tre break in altrettanti game; la battuta del sudamericano torna a balbettare, e le seconde non sono così pungenti da scalfire l'armatura dell'avversario, che risponde e fa male con il caro rovescio. Conquista una chance di break, gli viene sottratta, ma se ne costruisce - con il contributo attivo di del Potro - una seconda. E' quella propizia, la torre di Tandil spedisce in rete la seconda; doppio fallo, e break, mentre scaturisce una polemica con il pubblico, reo di averlo disturbato durante la battuta. Il N°3 del seeding va a servire per l'1-1, ma sbaglia completamente il game; errori su errori, con il dritto che non supera praticamente mai la rete. Il contro-break si consuma a zero; dritto anomalo in avvicinamento affossato in rete, tutto da rifare. 55. E' rottura prolungata, però, per del Potro, che continua a trovare con difficoltà il campo appena lo scambio si allunga. Altro break, a 15, stavolta Cilic serve e pareggia i conti.
Terzo parziale che non scuote del Potro, il quale parte ancora peggio. Remissivo ed impaurito, sfarfalla con i colpi base e serve su un piatto d'argento tre chance a Cilic per andare subito avanti; recupera fino al 30-40 con il servizio, poi cede. Il croato avrebbe altre due chance per chiudere definitivamente il set - sopra 15-40 avanti 20 - ma l'argentino resta aggrappato al set, e l'essere caparbio paga. Il nativo di Medjugorje attraversa il classico momento no, tipico dei suoi match; la prima non entra, dritto e rovescio restano in canna, ed il vantaggio svanisce subito. Mai dare fiducia a del Potro, il quale sente l'odore del sangue ed azzanna la preda; strapazza Cilic, mentre quest'ultimo cede mestamente all'avanzata del suo avversario. Perde ancora la battuta, poi il set. 2-1 Argentina.
Nel quarto parziale succede veramente poco. Si va di corsa sino al 32 Cilic, grazie al solito servizio che spegne le chance dei ribattitori. Nel 7° game, il croato spinge con veemenza con il rovescio - da segnalare l'accelerazione poderosa lungolinea, prima del drop vincente - ma l'equilibrio regna sovrano. Il turning point definitivo arriva sul 55, quando il croato imbecca un altro dei suoi game disastrosi; delPo non fa miracoli per strappagli il set, bensì è Cilic stesso a sbagliare goffamente. Sopra 65, imbraccia il martello e fa le buche per terra. Semifinale tra le lacrime per lui, ora Nadal.