Archiviato l'ultimo 1000 di stagione, con il successo a sorpresa del russo Khachanov ai danni di Novak Djokovic, l'attenzione volge ora alla O2 Arena di Londra, teatro come da tradizione delle ATP Finals. Le defezioni completano il campo partenti, mancano all'appello Juan Martin Del Potro e Rafael Nadal, costretto a chiudere anzitempo l'annata per problemi di natura fisica - come del resto lo sfortunatissimo sudamericano. Nishikori e Isner tappano i buchi, vestono panni da outsider in un contesto comunque particolarmente interessante. 

I riflettori illuminano i soliti noti, si riparte da Roger Federer e Novak Djokovic. Fresco il ricordo della semifinale di Bercy, tre ore e oltre di nobile tennis, la resistenza di classe dell'elvetico, la famelica voglia di primeggiare del serbo. Decisivo il prolungamento del terzo, fatale a Federer l'unico reale passaggio a vuoto del match. I due si scrutano, almeno inizialmente, a distanza, sono infatti a capo dei due gironi resi noti nella giornata di ieri.

Federer, nel gruppo Lleyton Hewitt in campo domenica 11, deve controllare Anderson, Thiem e Nishikori. Debutto con il nipponico, piegato nel 2018 a Shanghai e poi a Parigi. Due confronti anche alle Finals, entrambi di stampo elvetico, a testimoniare la "facilità" con cui Re Roger si abbina al giapponese. La minaccia più credibile ha colori sudafricani, Anderson ha nel bagaglio l'impresa a Wimbledon - cinque set e W in rimonta con Federer - e può poggiare le sue speranze su un servizio a tratti ingiocabile. Non ha la qualità di Federer, ma da tempo cavalca risultati d'eccellenza, ultima testimonianza il titolo conseguito a Vienna. Thiem, in grado di raggiungere con fatica la semifinale a Bercy, rappresenta un interrogativo. 

Gruppo Lleyton Hewitt 

Federer 

Anderson 

Thiem 

Nishikori 

Il programma della prima giornata 

Anderson - Thiem 

Federer - Nishikori 

Il Gruppo Guga Kuerten è trainato da Novak Djokovic, reduce da una striscia di successi di lungo corso, spezzata come detto a Bercy dall'arrembante Khachanov. Nole, di nuovo al vertice della classifica ATP, è il logico favorito per il successo finale, ma sa di non poter alzare il piede dall'acceleratore. Il bilancio, con gli altri tre tennisti presenti nel girone, è favorevole, se escludiamo Alexander Zverev - 1-1 al momento, ma Djoko dominante a Shanghai - peraltro in condizioni precarie e incline a pericolose battute d'arresto. Cilic e Isner rifiniscono il pacchetto, è soprattutto il croato ad insidiare la leadership del serbo. Nella finale del Queen's, sussulto di Marin, regolato però nell'ultimo 1000 nonostante un parziale d'apertura d'eccezione. In 18 sfide, 16 affermazioni di Djokovic, numeri non casuali. Con Isner, il conto complessivo recita 8-2, ultimo confronto nel 2015 a Pechino. Difficile ipotizzare un ribaltone. 

Gruppo Guga Kuerten 

Djokovic  

A.Zverev 

Cilic 

Isner 

Il programma della prima giornata

A.Zverev - Cilic 

Djokovic - Isner