Juan Martin Del Potro conquista il primo 1000 in carriera a Indian Wells. Batte Roger Federer, dopo due ore e quaranta di tennis ed emozioni. Tre set, il tie-break per dividere vinti e vincitori. L'ultima soluzione del Magnifico termina oltre la riga, Delpo osserva la pallina, in volo, proiettarsi ben più in là del limite, alza le braccia al cielo, raccoglie l'applauso del pubblico presente. Splendido l'abbraccio al centro del campo, il nervosismo di Federer si scioglie, si palesa un sorriso sul volto del n.1, una pacca sincera sulla schiena del colosso argentino. Rispetto dovuto a un campione di ritorno, Juan Martin, fatale a Federer anche all'US Open dello scorso anno.
Finale per cuori forti, elettrica fin dalla fase iniziale. Federer sale di colpi rispetto alla maldestra esibizione con Coric, Del Potro, rispetto al croato, ha ben altra incidenza sul veloce. Un martello, un dritto che prende quota da fondocampo e si stampa poi in suolo svizzero, quasi a perforare il terreno. Pallina alla mano, l'uomo di Tandil è dominante, Federer scivola sul 22 e di fatto porge a Del Potro il set d'apertura. Primi cenni di dissenso, il piano tattico non trova sbocchi, fioccano i gratuiti di dritto. Stupisce Federer, si perde in elementari soluzioni, sparacchia fuori. Delpo, al contrario, è un chirurgo, tiene Federer sul rovescio, offende appena lo svizzero manca la prima di servizio. Roger raschia il fondo del barile, evita il tracollo in apertura di secondo, poi muta lo spartito. Variazioni che stordiscono anche un Del Potro pienamente in partita. Ricami che pilotano il campionissimo al doppio set point. Sul 54, l'argentino non trema, si approda al prolungamento. Subito Federer, 63. Vana illusione, Del Potro cancella e risale. Scaramucce verbali, occhio di falco, l'ultima parola è del Re, 10 punti a 8.
Il terzo segue andamento regolare fino al 44. Otto giochi in cui a dettar legge è la battuta, il tennista al servizio non presta il fianco, non c'è alcuna scossa all'interno del parziale. La prima spallata è di stampo elvetico, Federer gioca un rovescio incrociato meraviglioso e sigilla la rottura, dopo il ritorno, l'ennesimo, di Del Potro da 15/40. L'incontro, in apparenza chiuso dalla firma di Roger, vive un sussulto ulteriore qualche secondo dopo. Il drittone di Delpo prolunga la contesa, sfumano tre palle match per Federer. Il secondo tie-break risulta così decisivo. Non c'è storia, perché il signore di Melbourne perde completamente le coordinate di campo, commette due doppi falli e di fatto sventola il vessillo della resa. Del Potro prende un margine rassicurante, procede con il pilota automatico fino al 7-2, poi è tempo di festeggiare, con il beneplacito di Federer. "Non so cosa diavolo mi sia successo...", così il 37enne di Basilea.
Del Potro - Federer 64 67 76