Dopo gli Australian Open, solo America. Indian Wells stacca il primo petalo dai nove Mandatory della stagione, e si prepara ad accogliere i tennisti nell’affasciante Indian Wells Tennis Garden, impianto amato da giocatori e spettatori. La piccola cittadina californiana - inoltre, quest'anno - ha inaugurato anche un Challenger, facente parte della categoria Oracle Challenger Series. In campo maschile ha trionfato Klizan, in quello femminile l'azzurra Errani. Coachella Valley, quindi, già operativa, in attesa di stendere il tappeto rosso ai big. Big che però latitano, con 2/4 dei Fab ai box - solo Federer e Djokovic, che ha deciso di partecipare all'ultimo con una condizione ancora da verificare, in tabellone - ed alcune defezioni importanti che rispondono ai nomi di Goffin, Wawrinka, Tsonga. Vediamo chi sono favoriti, ed outsider

FAVORITI

Roger Federer

A bocce ferme, può essere considerato l'unico vero favorito per la conquista del titolo. Storia agli Australian Open - 20esimo titolo del Grande Slam, 6° sigillo oceanico - storia a Rotterdam, con la rincorsa alla prima piazza andata in porto. Il fenomeno rossocrociato dirotta quindi ad Indian Wells con già due titoli in tasca, e prepara l'arsenale per sbaragliare nuovamente la concorrenza. Compito non facile, ma l'assenza dei lungodegente Murray e la resa di Nadal sul gong per il riacutizzarsi dell'infortunio al ginocchio, pongono Federer sul piedistallo, decisamente più in alto di tutti. Importante metabolizzare subito le condizioni climatiche ed il feeling con la superficie, diversa dall'indoor di Rotterdam. Decisivo l'utilizzo di un tennis aggressivo, d'attacco, verticale, con il rovescio a fare da primo violino. Trionfare significherebbe anche ipotecare la prima piazza sino a Wimbledon, altrimenti Nadal potrebbe contro sorpassare pur non imbracciando la racchetta. Tabellone tutt'altro che proibitivo.

Marin Cilic 

La finale raggiunta agli Australian Open lo pone come antagonista principale. Dopo un 2017 che l'aveva visto claudicante nel periodo estivo, il croato è tornato arrembante a fine anno prima di presentarsi in Oceania come sesta forza del tabellone. Ottimo torneo, dove ha dato saggio dei suoi miglioramenti con servizio, e soprattutto dritto, apparso atomico e ben centrato. Proprio il suddetto colpo base sarà importante, devastante quando imbecca la giornata ed il torneo. Sarà quindi lui - da N°2 del tabellone, ottima pesca con Kolschreiber sul cemento ed un Isner lontano dai fasti - ad essere l'indiziato principale per fronteggiare l'avanzata di Federer. Una ghiotta chance per il palindromo di Medjurorge, mostrare gli artigli e battere i pugni sul tavolo. 

OUTSIDER

Mi prendo la piena responsabilità di unire tantissimi nomi sotto questa categoria. Parto dai tre che ritengo più pericolosi: Anderson, del Potro e Zverev. I primi due arrivano ad Indian Wells in forma smagliante; il sudafricano sta facendo razzia di tornei. Ha vinto ad inizio anno a Pune, prima di trionfare a New York e di fare finale ad Acapulco. In mezzo, l'amarezza in quel di Melbourne con l'eliminazione al 1T. del Potro, ad Acapulco, invece, si è accaparrato i 500 punti ed è ha messo sul piatto un tennis aggressivo e ficcante, urlando al mondo della rachetta "I'm back". Zverev è il classico tennista che non puoi considerare, al netto di un inizio di stagione che apostrofare come deludente è riduttivo. Le frecciate sonore con Ferrero, ed un tennis scialbo; ma il teutonico ha 20 anni, e sappiamo che è un cultore del 2 su 3. Se imbecca il torneo giusto diventa imprendibile, chiedere a Djokovic e Federer sulla questione 1000. Un gradino sotto, Kyrgios, Djokovic e Dimitrov. I tre non arrivano al massimo della condizione, la partecipazione di Nole è avvolta da una patina di mistero e curiosità, ma restano schegge che potrebbero ferire chiunque. Soprattutto il fenomeo serbo, ovviamente. Da non dimenticare il calderone dei giovani, alcuni di loro hanno conquistato tornei - ultimo Tiafoe a Delray Beach.