E' Marin Cilic il primo finalista degli Australian Open 2018. Il gigante croato regola senza problemi Kyle Edmund ed avanza all'atto finale aspettando di scoprire chi tra Chung e Federer gli contenderà il titolo. Per il numero sei al mondo è la terza finale slam dopo quella vinta agli US Open e quella dello scorso anno a Wimbledon persa contro Federer. Il croato domina il palcoscenico della Rod Laver Arena senza lasciare scampo al britannico, apparso nervoso, sulle gambe, e molto falloso, soprattutto con il dritto. 

La partita, però, non inizia nel migliore dei modi per il croato che offre immediatamente due palle break. La prima di servizio lo aiuta ad annullarle entrambe, facendo subito capire come quest'arma sarà fondamentale per conquistare il pass per la finale. Edmund risulta avere problemi con il dritto, sbaglia tanto, anche errori banali, ma riesce a mantenere il servizio. Almeno fino al sesto game. Sul 3-2 Cilic, Edmund, va in difficoltà con la battuta e regala due palle break con un gratuito di dritto: la prima viene sprecata dal croato con una risposta fuorimisura; la seconda va a segno anche grazie all'aiuto del nastro che allunga in corridoio il cross di dritto dell'inglese. Marin non ha problemi a mantenere il proprio turno e anzi si rifà sotto nell'ottavo game conquista il set point e trasformandolo con un dritto devastante che fulmina il britannico. 6-2.

Secondo parziale che sembra indirizzare la partita verso la croazia. Edmund chiama il medical time out per un problema alla spalla e si dimostra molto nervoso nel corso del quarto gioco, quando pretende l'intervento del giudice arbitro. La discussione con il giudice è persa e un po' come capitava al suo connazionale McEnroe, Edmund, ritrova il proprio gioco. Prende il punto successivo di rabbia, tira un gran rovescio lungo linea e va 15-30, ma l'impeto si spegne presto perché Cilic è ben inquadrato sull'obiettivo e ribalta il game. La partita diventa una guerra di prime, il croato rischia nel nono gioco lasciando scappare l'avversario sullo 0-30, ma con cinque punti in fila riprende il filo del discorso. Il tie break è l'epilogo più giusto per questo set. I due si scambiano colpi in pieno equilibrio, rotto solo al settimo punto: Cilic spinge con il dritto e conquista il mini break. Il servizio lo conferma e ancora una volta il dritto gli fa vincere il parziale. 7-6. 

L'ultimo parziale è senza storia. Il croato trova il break subito al terzo gioco e comincia a giocare libero, senza pressione e a tutto braccio. Per Edmund diventa tutto complicato, il dritto continua a non girare ed anche il colpo stampella, il rovescio lungolinea, comincia a non essere a regime. Nel quinto gioco Cilic conquista altre due palle per la rottura: la prima la spreca sparando il rovescio in corridoio, la seconda la trasforma. 5-2. Il game finale è una formalità. Il croato ora resta in attesa di scoprire lo sfidante per l'atto finale, la caccia al secondo slam continua.