Brutto, brutto esordio stagionale nei tornei del Grande Slam per Paolo Lorenzi. Lui, che dopo una striscia di innumerevoli sconfitte al primo turno era riuscito a togliersi buone soddisfazioni, soprattutto con il quarto turno agli US Open 2017, cede al bosniaco Damir Dzumhur nel primo turno degli Australian Open 2018. 3-6, 2-6, 7-6(5), 6-2, 6-4 il punteggio di una maratona che il numero 28 del seed ha vinto rimanendo sempre in partita anche quando tutto sembrava spacciato, trovando una clamorosa rimonta grazie alla maggior costanza e qualità sui punti decisivi. Per Lorenzi tanti rimpianti, ma anche la consapevolezza di avercela messa tutta anche stavolta. Dopodomani Dzumhur affronterà, nel secondo turno, il padrone di casa John Millman.
Match che scorre liscio da subito: qualche errore di troppo del giocatore in risposta, nonostante servizi non irresistibili, viene compensato da qualche vincente qua e là. Andamento regolare sino al 2-2, con il bosniaco bravo a tenere la battuta a zero. Paolino però piazza il primo ace della sua gara, e sul 3-2 spinge bene contro il dritto dell’avversario: arrivano tre non forzati e due palle break conseguenti. Basta la prima, con Dzumhur che va fuori giri di rovescio, per il break che vuol dire 5-2. Il nostro connazionale arriva due volte ai vantaggi sul proprio servizio, ma è bravo a non concedere mai chance di contro-break sino a chiudere, in poco più di mezz’ora, stavolta forzando il rovescio avversario per il 6-3.
In apertura di secondo parziale lo spartito non cambia: Lorenzi si guadagna subito tre palle break, non sfruttate, ma dopo aver annullato tre vantaggi avversari strappa comunque il servizio grazie a due splendidi vincenti da fondo. Da qui in poi i servizi la fanno da padrone, con il nostro numero 2 capace di salvarsi due volte da 30-40 consecutivamente, impedendo ancora a Dzumhur di guadagnare campo sui punti decisivi: dopo il 4-2 il balcanico si scioglie al servizio, cede a 15 con un tris di errori non forzati e lascia il tappeto rosso al secondo set azzurro.
Ad iniziare meglio il terzo set è però proprio il numero 28 del mondo, che risorge e infila tre giochi in un amen trovando il primo break della gara, ai vantaggi, grazie ai regali consecutivi del dritto di Lorenzi. L’ex-numero uno d’Italia si appella al servizio, capendo il momento di difficoltà, e comincia a smazzare ace su ace (non esattamente la specialità della casa) che gli permettono di rimanere attaccato al set e di annullare anche la palla dell’1-5. Tenuto un turno ostico, arriva la rimonta: stavolta è il rovescio di Dzumhur a fare cilecca, torna tutto in parità. Negli ultimi giochi il giocatore al servizio non commette errori, si va al tie-break. Nello spareggio, purtroppo, è il nativo di Sarajevo a fare l’andatura: 4-0 sigillato dall’ace dopo due ottimi vincenti in corsa. Lorenzi prova a restare nel set, scendendo a rete dopo il rovescio accorcia sino al 4-5, ma sul più bello è costretto a cedere: 7-5, Dzumhur dimezza il ritardo.
Il colpo, più che fisico, sul senese adottivo, è psicologico: subito 0-40 ad inizio quarto set, Lorenzi rema e risale conquistando il primo game, ma Dzumhur sembra aver ripreso fiducia nei propri mezzi e comincia a muoversi di più, giocando anche con più lucidità. La quinta palla break del set, ancora sul dritto di Paolino, è quella giusta per volare avanti, il nostro connazionale risponde subito picchiando duro e trovando il contro-break, ma un game lunghissimo, vinto ai vantaggi, permette al bosniaco di spezzare in due il set. Dal 2-2, infatti, arrivano quattro giochi consecutivi e di conseguenza si va al quinto parziale.
Lorenzi sembra un po’ in riserva, ma come nel suo stile non accenna neanche per errore a mollare la presa: si combatte ancora tanto durante i suoi turni, ma il servizio gli torna amico per uscire da tre parità consecutive. Dal 2-1 in poi, Dzumhur riesce a comandare con troppa facilità gli scambi che imposta alla battuta, tenendo quasi sempre servizi rapidi, avendo così tempo ed energie da investire per provare il colpaccio in risposta. Paolo alza il tono, ancora picchiando bene con il dritto e sulla diagonale incrociata di rovescio, e riesce a portarsi avanti 4-3 senza particolari patemi. Qui, però, le oltre tre ore di gioco e la maggiore qualità dell’avversario si fanno sentire: bastano due guizzi, stavolta incatenando l’azzurro nell’angolo del rovescio, a Dzumhur per guadagnarsi la palla break decisiva: Lorenzi rema ma perde di vista il diritto, è passerella per il 6-4 bosniaco, che completa una rimonta da circoletto rosso, in tre ore e quarantacinque, e spezza in partenza il sogno australiano della seconda testa di serie italiana.