Dopo aver rinunciato al torneo Atp 250 di Brisbane, nel quale era testa di serie numero due, Andy Murray si interroga ora sul suo futuro. Un futuro nebuloso, come l'inizio del 2018, che doveva essere quello della svolta e del riscatto per il britannico, invece ancora fermo ai box per un problema - non risolto - all'anca destra. La pallida esibizione al Mubadala World Championship di Abu Dhabi aveva lasciato intendere che lo scozzese non sarebbe riuscito a prendere parte al torneo di Brisbane: troppi i problemi di mobilità, troppo poco il tempo tra un appuntamento e un altro. E a questo punto diventa probabilmente secondaria anche la partecipazione agli Australian Open di Melbourne, perchè la priorità di Murray è guarire e tornare al 100% della condizione, obiettivo non da poco per un giocatore che è assente da competizioni ufficiali dallo scorso luglio - dunque quasi sei mesi - quando fu eliminato dall'americano Sam Querrey nei quarti di finale di Wimbledon, Slam di casa. E che il problema all'anca non sia di poco conto lo ha ammesso lo stesso Andy, attraverso un lungo messaggio postato sul proprio account ufficiale Facebook, in cui per la prima volta il giocatore spiega di star prendendo in considerazione la via dell'intervento chirurgico, dopo diverse indiscrezioni, circolate soprattutto sui quotidiani inglesi.
"Ciao a tutti - l'esordio di Murray, rivolto ai suoi fan - volevo solo scrivere un breve messagio per chi fosse interessato a sapere cosa stia succedendo in questo momento. Innanzitutto voglio chiedere scusa al torneo di Brisbane per aver dato forfait all'ultimo momento e a tutti coloro che avrebbero voluto venirmi a veder giocare. Gli organizzatori non avrebbero potuto essere più comprensivi e di supporto nei miei confronti: non lo dimenticherò. Ormai è un bel po' di tempo che sto attraverso un periodo difficile a causa dei miei problemi all'anca. Ho consultato diversi specialisti, che mi hanno suggerito la terapia conservativa e, fin dagli scorsi US Open, ho fatto qualsiasi cosa mi sia stato chiesto nella prospettiva della riabilitazione, e ho lavorato estremamente duro per tornare a competere sul campo. Qui a Brisbane ho giocato alcuni set di allenamenti con diversi top players: non ha funzionato, mi sono accorto di non essere al livello che vorrei. Ora quindi devo rivalutare le opzioni a mia disposizione. Un'opzione è continuare la riabilitazione e dare alla mia anca più tempo per recuperare. L'intervento chirurgico rappresenta un'altra opzione, ma le chances di un esito positivo non sono alte quanto vorrei, il che la rende un'opzione secondaria, una scelta che spero di poter evitare. Tuttavia, è qualcosa che devo prendere in considerazione, anche se spero di non dover operarmi. Per quanto riguarda il breve periodo, rimarrò in Australia per i prossimi due giorni, in modo tale da vedere se il dolore all'anca diminuirà un po' e per decidere nel week-end se rimanere qui o tornare a casa per valutare cosa fare".