Il primo grande traguardo della carriera di Grigor Dimitrov giunge in ritardo rispetto a una virtuale tabella di marcia (26 anni, nel pieno della maturità, ma non da giovanissimo). Meglio tardi che mai per il bulgaro, che da oggi è numero tre del ranking mondiale, dopo essersi aggiudicato da imbattuto le Atp Finals edizione 2017. Un successo che lo consacra tra i grandi del tennis (dopo la vittoria in estate a Cincinnati) e che gli consente di guardare al futuro con rinnovata fiducia, nonostante la concorrenza dei Fab Four e delle nuove leve, capitanate da Alexander Zverev. 

Con il trionfo di Londra, il giocatore bulgaro ha colto l'attimo, riuscendo a non rimanere nella terra di mezzo, tra vecchia e nuova generazione, battendo in finale il suo coetaneo David Goffin, arresosi solo al terzo set dopo oltre due ore di tennis: "Penso di aver raggiunto buoni risultati in passato - le parole di Grigor in conferenza stampa, al termine del match - ma ora ho bisogno di essere ancor più solido in questo tipo di appuntamenti, e di far crescere il livello del mio gioco. Ovviamente questo è un grande, incredibile risultato per me, ma ho ancora molto da dare. Voglio giocare sempre meglio". Da numero quaranta al mondo a numero tre, nello spazio di sedici mesi: "Lo scorso anno, a luglio, il mio problema ero quello di riuscire a mettere tre palle in campo consecutivamente. Ma, con il giusto stato d'animo, con le persone giuste, con il supporto giusto, le cose cambiano. Quel periodo mi ha aiutato molto. Penso che mi sia stato utile, ne avevo bisogno. Solo io so cosa ho passato in quel periodo. E ora posso apprezzare quei sei, sette mesi in cui ho fatto realmente fatica. Un po' alla volta, passo dopo passo, eccomi qui". Sulla partita: "Ero un po' stanco, perchè avevo dovuto giocare diversi match nello spazio di pochi giorni, e la finale era in back to back. Durante tutta la settimana, sono riuscito a mantenere un buon livello di tennis. Sapevo che David avrebbe provato qualcosa di nuovo, che avrebbe dovuto essere aggressivo per non lasciarmi fare il mio gioco. Verso la fine della partita ero un po' nervoso, ma penso fosse normale. Ho superato anche quel momento, sono molto felice di aver chiuso la stagione in questa maniera". 

Se Dimitrov si gode il successo, David Goffin deve leccarsi le ferite per una finale giocata al massimo delle sue possibilità, ma persa, per diversa potenza fisica rispetto all'avversario, e forse anche per qualche problema fisico al ginocchio sinistro, ampiamente fasciato dall'inizio del torneo. Un Master che ha dimostrato che il belga può competere con i migliori: "Il risultato non è ingiusto - dice Goffin in conferenza stampa - penso che avrei meritato di vincere, ma lo stesso vale per Grigor: è stato imbattibile in questa settimana. Ha giocato davvero un gran tennis, è stato solido dalla prima partita fino alla fine. Quindi ha meritato senza ombra di dubbio di essere stato qui e di aver vinto il torneo. Nonostante io abbia battuto Roger e Rafa, ho perso in finale. Ma è stata comunque una gran settimana, dopo questo match posso dire di non avere rimpianti. Dopo questa settimana penso di essere un giocatore migliore dal punto di vista mentale, ma anche da quello atletico. E' stata dura, ho dimostrato a me stesso di potercela fare. Quando sei per la prima volta tra i primi otto giocatori al mondo, non sai cosa succederà, se giocherai a un buon livello, invece ho capito che ero al posto giusto qui, e che meritavo di far parte di questo torneo. Ho acquisito fiducia partita dopo partita, fino alla finale. Per questo motivo sono orgoglioso di quanto ottenuto, anche se sono deluso per la finale. Ho dato tutto, non ho rimpianti, è stata comunque una gran settimana".