Roger Federer approda, con un turno di anticipo, in semifinale. A Londra, sede delle finali maschili, lo svizzero supera il giovane Alexander Zverev ed evita pericolose trappole al tramonto del raggruppamento. L'affermazione con Zverev è di estrema importanza, perché cancella il passaggio a vuoto di Montreal - epilogo favorevole al teutonico, con Federer bloccato da problemi alla schiena - e consente altresì di gestire lo sforzo all'interno di una competizione a ritmi serrati e livello medio elevato.
Con il forfait di Nadal, il campo si apre a possibili sorprese, non è da escludere il ritorno della sfida Federer vs Zverev domenica, con titolo in palio. Nessuno sembra in grado di scalfire il dominio svizzero - con quella di ieri sera le vittorie consecutive sono 12 - ma di certo il talento di Germania è l'unico ad avere personalità e bagaglio tecnico per offrire quantomeno una partita.
La contesa della fase a gironi offre una conferma all'assunto e al contempo sottolinea la straordinaria completezza di Federer, in grado di gestire momenti non certo accomodanti all'interno del duello. Dalle tre palle break in serie in apertura allo 0-4 del tiebreak. Il set inaugurale è il primo snodo della partita, Federer propone un tennis come sempre indecifrabile, alterna colpi in spinta ad altri atti ad allentare la morsa, a rallentare il gioco. Il rovescio in back scivola via in territorio tedesco, la pallina rimbalza bassa e costringe Zverev a piegare le sue lunghe leve, è una stilettata alle certezze di Alexander. Regna l'equilibrio, perché la prima di servizio porta ad entrambi punti rapidi e la difesa di Zverev è educata, facilitata da un'impronta fisica incredibile. Come detto prolungamento, Federer, senza l'ausilio del servizio, sembra sul baratro, ma lì raccoglie esperienza e classe per ricucire, agevolato da un mini-passaggio a vuoto del rivale. Zverev si incaglia nelle palle "morte" che Roger con sapienza propone.
La partita non trova il suo epilogo nel secondo, perché Federer continua a non scendere a patti con la battuta, commette qualche errore e si offre a uno Zverev devastante. Il rovescio, specie lungolinea, è una palla di cannone, anche Roger spesso non può organizzarsi da fondo. Sul 65, il recupero incrociato termina in corridoio, qualche nube si addensa all'angolo elvetico. Basta però una serie di scambi, all'alba del terzo, per dirimere la querelle. Federer non perde brillantezza, mette una prima su due, ma in risposta diventa mortifero. Scappa, poi nel quinto gioco griffa la partita. Zverev, il n.1 del prossimo decennio, è sgraziato, spaesato a metà campo, chiamato nella zona di nessuno incappa nel nastro. La rete spegne le speranze teutoniche, è di Federer l'ultima parola. Il terzo break del parziale manda la partita in archivio, Roger è tra i migliori quattro, Zverev deve battere Sock. Tutto secondo pronostico, ma non certo scontato. Non può esserlo quando in campo c'è Federer, maestro tra i maestri.
Federer - A.Zverev 76(6) 57 61
(Video ATP)