49-4, questo il bilancio in stagione di Roger Federer. Un dominio assoluto, certificato da due slam - Australian Open e Wimbledon - e 7 titoli complessivi. Lo svizzero sbarca alla O2 Arena di Londra dopo l'esibizione di Glasgow al cospetto di Andy Murray. Sorridente, in condizione, veste i panni del favorito, aldilà della seconda testa di serie. In striscia positiva Federer, reduce dai trionfi di Shanghai e Basilea. Nel rettangolo di casa, corsa di rimonta per sopire la furia agonistica di Juan Martin Del Potro, uno dei pochi, nella stagione corrente, in grado di limitare Federer, di spingerlo al limite. A testimonianza dell'assunto, l'affermazione di Delpo all'US Open. Quarti di finale, disco rosso per Federer, il secondo a stretto giro di ruota dopo quello di Montreal - finale con A.Zverev. Le due partite sono strettamente correlate, un filo sottile va a concatenare Montreal e New York, la condizione fisica imperfetta di Federer. Un eccesso, la scelta di prendere parte al torneo canadese per inseguire Nadal e la prima posizione mondiale. Conto salato, problemi alla schiena a contaminare l'atto ultimo, forfait a Cincinnati e maldestra preparazione per il quarto slam dell'anno.

La gestione dello sforzo, a 36 anni, è fondamentale, da qui la rinuncia a Bercy, ultimo 1000, per non spremere eccessivamente il corpo e affrontare così al meglio le finali di Londra, obiettivo dichiarato di Federer, ma anche di Nadal. Inutile negarlo, i due sono i principali attori della competizione, Nadal veste i panni del n.1, ma tutti guardano a Federer, per più motivi. In primis, una rivalità, nel 2017, a senso unico, con Federer in grado a più riprese di annullare Nadal, acuendone le difficoltà. Gioco d'anticipo, uno-due rapido, un rovescio tirato a lucido. Ultima istantanea a Shanghai, 64 63 e trofeo a casa Federer. C'è poi il feeling con le finals, Federer vanta 6 successi, Nadal deve cancellare una lacuna. Dal 2011, Roger non chiude a braccia alzate, può essere l'occasione propizia, dopo tre finali con esito negativo.

Il video della ATP raccoglie i momenti più interessanti del duello tra Federer e Nadal a Shanghai

Non mancano le insidie. Federer - come più volte nell'anno - si presenta dopo una pausa. Il sorteggio obbliga a non abbassare la guardia. L'apertura con Sock, per molti accomodante, non è da sottovalutare, perché l'americano entra a Londra con pochi pensieri e braccio sciolto, esaltato dal titolo maturato a Bercy e dall'avvento tra i migliori otto. A seguire, A.Zverev, uno dei pochi ad avere un "rapporto" numerico in equilibrio con Federer, da tutti designato come il prossimo n.1 ATP, e Cilic, altro elemento, sul veloce, da prendere con le pinze. In sostanza, Federer trova nella prima fase del torneo un insieme di giocatori in grado di sfruttare colpi risolutivi - specie il servizio - e quindi di esporlo al rischio in caso di passaggio a vuoto. Consapevole della minaccia, sta osservando con attenzione ogni dettaglio, scrutando all'orizzonte l'ennesima impresa di una carriera inimitabile.