Una scossa tellurica rivoluziona il tabellone, Parigi assiste alla caduta degli dei. Il pomeriggio francese offre una serie di imprevedibili verdetti e riscrive, a un passo dal tramonto, gerarchie e prospettive. Rafa Nadal cede al dolore, il ginocchio destro intima cautela. Juan Martin Del Potro ascolta i richiami del fisico, la lunga rincorsa presenta il conto, John Isner è lì, pronto a cogliere la sua occasione. Infine Marin Cilic, ultimo dei cosiddetti grandi a sventolare il vessillo della resa. Cade al cospetto di un veterano di talento, Julien Benneteau si riscopre mago sul rettangolo di casa, incatena il bombardiere croato e per la prima volta in carriera piega due top10 nel medesimo 1000. 

Le semifinali si presentano così estremamente incerte, ad aumentare il carico di tensione la "questione finali". La sconfitta preclude a Del Potro l'accesso al torneo londinese, ma la questione, per altri, resta d'estrema attualità. In primis John Isner, costretto a tre battaglie per prolungare la sua speranza. Un percorso carico di insidie, dal solidissimo Schwartzman al talentuoso Dimitrov, per chiudere, come detto, con Del Potro. La sorte tende la mano al big man americano, Krajinovic appare rivale alla portata, aldilà delle meraviglie parigine. Il serbo giunge infatti da un percorso di qualificazione non semplice, nobilitato poi dalle vittorie nel main draw. Ai quarti, pass senza scendere in campo, decisivo il forfait di Nadal. Esiste, tra Isner e Krajinovic, un precedente. Nel 2008, challenger di Lubbock, 62 64 Isner.

Non prima delle 16, il secondo alfiere d'America, Jack Sock. Questione di punti e classifica, come per Isner, ma anche splendidi ricami del destino. 20 dicembre 81, questa la data di nascita di Benneteau, il giustiziere del Next Gen Shapovalov, di Goffin e Tsonga. Un solo quadretto all'orizzonte, Shanghai 2014, firma transalpina, 63 64. I quarti sostengono però la candidatura di Sock, aggancio e chiusura, da un set sotto. Due ore e trenta per sopire Fernando Verdasco, per conseguire la seconda semifinale di prestigio in questa porzione su superficie rapida. Da Washington al veloce indoor di Parigi, un uomo in missione. 

Il programma

non prima delle 14

Krajinovic - Isner

non prima delle 16 

Sock - Benneteau  

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo