Quando ormai la stagione sta per volgere al termine, Roger Federer continua a distillare lampi di classe e talento in giro per il mondo. L'ultima fermata, il Master 1000 di Shanghai, ha dimostrato che, se ben preparato per l'evento, il fuoriclasse di Basilea è l'uomo da battere sulle superfici veloci, erba, cemento, indoor che siano. La quarta vittoria in altrettante sfide contro Rafa Nadal nel 2017 è un segnale di quanto il suo gioco sia cambiato, e con esso la fiducia dello svizzero, quasi un altro giocatore rispetto ai precedenti con il mancino di Manacòr. 

Alla chiusura di un anno di resurruzione mancano ormai solo il torneo di Basilea e il Master di Londra, a meno di un'improvvisa apparizione al Master 1000 di Parigi-Bercy, ma Federer non sembra sentire il peso dei mesi appena trascorsi: "E' vero, è stata una lunga stagione - le sue parole in conferenza stampa dopo la finale di Shanghai - ma ad essere onesti non ho giocato poi tanto. Il mio fisico è in buone condizioni, ogni settimana cerco di riassestarmi, come farò appena tornerò a casa, in Svizzera. Poi mi riunirò con il mio team e stileremo un programma, ma tutto dipenderà dalle sensazioni che mi trasmetterà il mio fisico. Questa è stata una settimana dura, giocare cinque match in pochi giorni è sempre un bel test, una sfida anche fisica, specie quando la pressione sale con il passare dei turni". Un Federer che spiega così la vittoria su Nadal: "Non sapevo cosa aspettarmi, pensavo che avrei fatto un po' di fatica all'inizio dopo aver finito tardi la sera precedente, ma mi sono sentito molto tranquillo già prima del match, avevo le idee chiare su come avrei dovuto giocare. Poi sono partito benissimo e mi sono tranquillizzato ancor di più. So che Rafa può sempre recuperare, se trova gli angoli giusti e riesce a far funzionare il suo gioco, ma il mio piano gara non è mai cambiato. Sin dalla partita con Schwartzman sono riuscito a rispondere bene, il servizio invece è andato via via migliorando. Direi che ho conservato il meglio per la fine del torneo. Ho giocato una buona partita in tre set contro Del Potro, mentre con Rafa sono stati due ottimi set. Quindi per certi versi non sono sorpreso, mi sono sentito bene durante tutto l'arco della settimana. Ha pagato dividendi la scelta di venire qui in anticipo, già da giovedì scorso: ho avuto sei giorni per prepararmi al debutto, mi sono fatto trovare pronto. Non ho concesso molte opportunità a Rafa nei miei turni di battuta: quando il servizio funziona così non si corre il rischio di andare nel panico in risposta. Puoi dare una possibilità al tuo avversario, un colpo, un game, addirittura un set, ma ti senti comunque speranzoso di poter operare il break al momento giusto. Con le idee chiare e così concentrato, sono stato subito pericoloso nei suoi turni di battuta".

"E' il mio miglior momento dalla vittoria di Wimbledon, mentre da Montreal in poi per me è stato difficile giocare, dopo i problemi alla schiena. Agli US Open ho fatto davvero fatica, alla Laver Cup sono tornare a giocare bene: la vittoria contro Kyrgios, in due ore di tennis molto lottato, mi ha fatto capire che ero pronto a tornare a competere anche in match molto dispendiosi dal punto di vista fisico. Ma qui è stato completamente differente, con cinque vittorie di fila: ecco perchè un po' mi ricorda qualcosa di Wimbledon". Quali le chiavi per gli ultimi successi su Nadal?: "Innanzitutto penso di stare servendo in maniera più continua rispetto al passato, poi da quando ho cambiato racchetta ho maggiore potenza e mi sento più a mio agio con il rovescio, soprattutto in risposta. Con Rafa ho perso spesso sulla terra battuta, il che mi ha condizionato anche sulle altre superfici, come sull'erba, a Wimbledon 2008: lì sono andato sotto due set a zero proprio perchè la netta sconfitta del Roland Garros mi aveva scombussolato. In quel caso vinsi il terzo set in maniera fortunata, ma se non fossi partito così male sarebbe stato un match diverso. Ora ho evitato di incontrarlo sulla terra, e tutto questo mi ha aiutato, sono rimasto solo sui campi veloci, dove ho giocato molto bene ogni volta che lo ho affrontato, anche se agli Australian Open sono stato un po' fortunato, è stata una partita sul filo dell'equilibrio". Federer non rivela nulla riguardo al calendario della prossima stagione: "Roland Garros? Non lo so, non ho ancora deciso niente, so solo che giocherò l'Hopman Cup e gli Australian Open a inizio 2018. Ora tornerò in Svizzera e deciderò il programma del finale di stagione. E' stato un anno fantastico, ma non ho giocato tantissimo, ho ancora energie nel serbatoio: quanto sono preparato e pronto fisicamente e mentalmente, poi accadono solo cose positive. Non mi interessa recuperare su Rafa nei testa a testa: il passato è il passato, sono solo contento della mia striscia attuale".