Roger Federer e Rafael Nadal si ritrovano a Shanghai per la 38esima volta. Una rivalità in grado di colorare gli ultimi 15 anni del circuito maschile, di catalizzare l'attenzione. Trovare nuovi risvolti non è semplice, ma i motivi per seguire la sfida sono molteplici. Possono in questo senso aiutare i numeri. Federer arriva all'incrocio odierno forte di 4 successi consecutivi con il rivale, tre nella stagione corrente, per entrambi quella della rinascita. Il più acceso braccio di ferro a Melbourne. Federer sotto di un break al quinto, a un passo dal baratro. Resurrezione e nuovo titolo slam. Da lì, Indian Wells e Miami, accoppiata d'oro, con Nadal come punto d'unione. Un Rafa in difetto, privo delle necessarie contromisure, costretto ad accelerare le soluzioni di fronte ad un Federer d'assalto.
Istantanee che ci accompagnano alla partita, ma che non devono trarre in inganno. Uno scenario, oggi, diverso. Nadal approda alla finale in striscia positiva da 16 match. Conto pari con Federer in termini di slam - Parigi e New York per Nadal - un'incollatura di vantaggio viste le recenti apparizioni. Dopo Flushing Meadows, Pechino. Epilogo dominante con Kyrgios, sensazione di onnipotenza. Nadal pare aver raggiunto la sua completa maturazione sul cemento, un processo più lungo rispetto alla terra, ma ora pronto a dare i suoi frutti. Accetta la riduzione dello scambio, scende a rete, raccoglie molto dal servizio, se possibile un Nadal in "versione Federer".
Evidenziare un favorito definito, quando si parla di Federer e Nadal, non è semplice. Come detto, in un pronostico secco, la bilancia pende leggermente verso Rafa, testimonianza ne è il suo cammino. Ai suoi piedi giocatori come Dimitrov - in grado di strappare un set allo spagnolo - e Cilic, massimi interpreti sul veloce. Meno problemi per Federer, avvantaggiato da accoppiamenti a lui congeniali, vedi Dolgopolov e Gasquet. Dolce la rivincita con Del Potro, favorita però dal calo e dal nervosismo dell'argentino dalle prime battute del secondo.
Nadal non soffre la personalità di Federer, semmai il contrario. Roger ha un'unica via per "tenere" la partita. Deve spingere fin dal via con il servizio, cogliere il massimo dalla battuta e spingere a perdifiato in risposta, uscendo così dalla ragnatela iberica. Nella lotta serrata, Nadal è superiore. Federer ne è consapevole, ma non sempre tatticamente è al di sopra di ogni dubbio. Si parte alle 10.30, è la finale più attesa, il simbolo di una restaurazione ormai consolidata.