Roger Federer supera in rimonta Juan Martin Del Potro e raggiunge Rafa Nadal in finale. Lo svizzero scatta dai blocchi con giusto piglio e pone all'angolo l'argentino. La spallata non infrange il muro sudamericano, Del Potro resiste e sfrutta il passaggio a vuoto di Federer per conquistare il set d'avvio. Nel secondo, muta lo spartito, più aggressivo Federer, più disattento Delpo. Un'evoluzione tattica che incide nell'incontro, fioccano le palle break, nella zona centrale la decisiva rottura. Mentalmente, l'argentino paga il conto, inciampa ancora in apertura di terzo, si concede a un Federer in fiducia e convinto. 

Il primo a tentare la zampata è Federer. Lo svizzero domina i turni di servizio - otto punti consecutivi pallina alla mano - e si fa minaccioso in risposta. Del Potro, come consuetudine, parte con marce basse e si espone al tracollo. Si oppone a una palla break, tiene in un game eterno, in grado di indirizzare poi il parziale. Con lo scorrere dei minuti, infatti, l'argentino acquisisce forza ed aumenta i giri del motore. Federer prova a sollecitare il rivale sul rovescio, Delpo quando può ruota attorno alla palla e fulmina lo svizzero col dritto. Dal 22, inizia una sequenza fatale a Roger. L'uomo di Tandil incamera 12 punti e ne concede solo 4. Nel sesto gioco, dal 15-0 Federer, arrivano 4 punti Del Potro, dritto lungolinea a certificare la doppia chance di rottura. Con il rovescio il sudamericano sigilla l'allungo. Federer è nervoso, colloquia con il giudice di sedia, prova a gestire i turni in risposta. Sul 53, 30-30, punto splendido. Federer sembra prendere margine, ma Delpo disegna un lob che ribalta l'inerzia. Chiude con l'ace, 63 e ruggito.

Federer cambia marcia al servizio, capisce il momento e raccoglie i frutti oscurando Del Potro. 3 aces nel solo primo gioco, uno schiaffo alle precedenti difficoltà. Prova anche a variare Roger, la palla corta non sempre porta il punto, ma serve comunque a sparigliare le carte. Come nelle fasi iniziali della partita, Federer riesce a leggere la battuta di Delpo e già nel quarto gioco si fa minaccioso con un passante incrociato di dritto da circoletto rosso. Preludio al passaggio decisivo del parziale. Game fiume, braccio di ferro estremo. L'argentino perde la prima, Federer torna a palla break. Un batti e ribatti ad alta intensità, in cui Del Potro balbetta nelle situazioni di parità, ma è encomiabile, sublime, in prossimità del baratro. Una difesa di carattere, una lunga rincorsa. Questa volta è però Federer ad avere l'ultima parola. La quinta palla break spezza l'equilibrio. 42, con Delpo nervoso e Roger veloce. 52 a seguire. Set in cassaforte, 63.  

L'inerzia prosegue nel corso del terzo e decisivo parziale. Due nastri, di stampo argentino, pilotano Del Potro sull'1-0, la fiammella argentina si spegne però nel successivo game di servizio. Il numero degli errori si fa esponenziale, Federer sale a palla break e regge sull'affondo di dritto dell'avversario. Il successivo siluro di Del Potro si infrange in rete. Pugno svizzero, break. 21. Un Federer estremamente d'offesa, serve&volley, uno-due, nessun colpo interlocutorio. Il 31 è repentino, lo scoramento, in campo sudamericano, palpabile. Attacco in controtempo, prima, soluzione volante, il campionario del fuoriclasse di Basilea. Del Potro è indomabile, anche sotto 40/0 prova a costruirsi un'occasione. Due 15 di rabbia, un clamoroso recupero, Federer è attento, guardia alta, 42. L'ultima illusione sul 43, Roger è gelido. 63, braccia alzate, Nadal all'orizzonte.