Serpeggia un minimo di apprensione lungo i sentieri di Shanghai. Sabato di semifinali, Nadal e Cilic ad aprire, Federer e Del Potro a completare la giornata. I riflettori sono sull'argentino, una vittoria, ieri, senza sorriso, complice una caduta, con conseguente botta al polso. Un Delpo provato, ma in grado di rifinire la rimonta su Troicki e quindi di presentarsi al tavolo dei magnifici quattro. Seconda semifinale negli ultimi tre tornei, la precedente a Flushing Meadows dopo il successo, in quattro set, con Roger Federer. Al termine del confronto con Troicki, la fuga per un rapido controllo medico, poi una breve conferenza stampa e in seguito esami più approfonditi. Dolore costante, una "buona" notizia per l'argentino. I dubbi persistono, difficile apprezzare oggi un Del Potro al meglio. Il colosso di Tandil conosce il suo corpo, sa assorbire le spallate della malasorte, gioca spesso menomato, ma l'impresa appare titanica.
Oltre la rete, Roger Federer, pronto a vendicare la battuta d'arresto al recente US Open. In quell'occasione, un Federer in ritardo di preparazione, soggiogato dalle poderose soluzioni di un Del Potro in grado, specie su superficie rapida, di vivere momenti di pura esaltazione. Lo svizzero è in crescita, una buona performance con Gasquet, terza affermazione, dopo quelle con Schwartzman e Dolgopolov. Due set, strappi di qualità, un'eccessiva frenesia in taluni frangenti. Federer perde le coordinate quando esagera nel cercare l'immediata chiusura. Il gioco d'attacco, spinto all'estremo, risulta talvolta controproducente, serve un intelligente bilanciamento. Con Del Potro, partita probabile sull'uno-due, entrambi si poggiano sul servizio, amano lo scambio rapido. Entrare in ritmo può essere un problema, Federer deve prestare attenzione.
Il bilancio pende dalla parte di Roger. 16-6 il conto complessivo, nell'annata corrente, ruggito svizzero a Miami - 63 64. I due si rispettano, godono del pieno supporto del pubblico, sono in grado di offrire uno spettacolo con pochi eguali. Molto dipende, e qui torniamo al discorso iniziale, dallo stato attuale di Del Potro. Può ostruire il cammino di Federer, costringerlo a sporcarsi le mani nella lotta, ma serve un polso d'acciaio, dopo la paura di ieri. Demoni dal passato, una corazza come quella di Delpo per fermare il fioretto di Roger. Non prima delle 14.30, campo Centrale.