Speranza azzurra. Fabio Fognini resta l'ancora tricolore, l'oasi di ristoro di un movimento pronto a un cambio radicale, ma immerso al momento in un pericoloso limbo. Con le sue storpiature, con i suoi eccessi, porta sulle spalle il peso del risultato, del successo. Procede a strappi, sfoggia talento e sregolatezza in alterna misura, ma, quando perfettamente calato nell'atmosfera della partita e della competizione, sa regalare frangenti di rara bellezza. A Shanghai, in un 1000 che raccoglie i migliori interpreti del circuito, Fognini si ritaglia il suo spazio. Non per un urlaccio o una polemica, ma per le sue gesta di campo, racchetta alla mano. Piega Verdasco in rimonta, ferma l'ascesa di Pouille, regge l'impatto nelle difficoltà, emerge di tocco. 76 63, si regala Nadal e il centrale, all'ora di pranzo. 

La partita si presenta proibitiva per più motivi. Lo spagnolo è in striscia positiva da 13 partite, proviene dai titoli di Flushing Meadows e Pechino, il suo primo turno qui testimonia eccellente condizione ed intatta freschezza fisica. Ieri, con Donaldson, un semplice allenamento, scambi utili per trovare confidenza con il terreno e la pallina, per entrare a tutti gli effetti nel Shanghai Rolex Masters. N.1, al momento ben oltre i numeri. Favorito per la vittoria finale, Rafa intravede il quarto con Dimitrov, ma sa di non poter sottovalutare Fognini. Il bilancio pende nettamente dalla parte del mancino, ma non mancano highlights in grado di annunciare una possibile partita. Fognini vanta 3 vittorie in 12 precedenti, una sola sul veloce, all'US Open del 2015, cinque memorabili set. In stagione, la semifinale a Miami, con Fognini in costante difetto e mai realmente in "orbita Nadal", e la sfida di Madrid, questa lunga tre set ed elettrica. Sul rosso, strano a dirsi, Fabio riesce a trovare anfratti in cui incrinare le certezze di Rafa. Sul veloce, deve crescere, togliere tempo e spazio di manovra al primo giocatore del mondo. Impresa titanica, ma Fognini ci ha abituato ad esibizioni da fuoriclasse. 

Dopo la finale di San Pietroburgo - KO con Dzumhur - il 30enne di Sanremo raggiunge un altro snodo di carriera, un trampolino verso il successo. Non prima delle 12, sul centrale, Fognini vs Nadal.