Continua, inarrestabile, la marcia di Rafa Nadal. Da Pechino a Shanghai, un unico obiettivo, la vittoria. Dopo la conquista del China Open, in una finale straordinaria a tratti per intensità, il maiorchino punta a consolidare la sua leadership mondiale al cospetto di Federer. Questione di numeri uno. Due slam per parte, ma la prima posizione occupata da Rafa appare inattaccabile, Roger paga il leggero calo post Wimbledon. Intende, Federer, fermare il rivale, in archivio, a questo punto, la querelle riguardante la classifica. La presenza dello svizzero aggiunge pepe alla competizione, si trovano a due poli opposti, si scrutano a distanza in attesa di una possibile finale. Federer entra nella competizione non prima delle 14, con Schwartzman, Nadal impugna la racchetta poco prima, con Donaldson. Medesimo teatro, il campo centrale.
Rafa, come detto, arriva dal torneo di Pechino. Brivido d'esordio, Pouille accarezza l'impresa, ma trova un muro invalicabile al tramonto. Nadal trae forza dal ritorno, spreme Dimitrov, inchioda Kyrgios. Tre giochi per l'australiano, la sensazione di impotenza al cospetto della grandezza. In precedenza, US Open, epilogo scritto con Anderson. Non perde un incontro ufficiale da Cincinnati, prima di Pechino l'apparizione alla Laver cup, con Federer e con l'Europa. Occasione per mantenere una forma adeguata, per affrontare rivali di primo piano, iniziare la rincorsa agli ultimi obiettivi di stagione.
Non esiste alcun precedente con Donaldson. Il 21enne americano è reduce da un primo turno importante con Cuevas. Tre set per "conquistare" Rafa, per prendersi un palcoscenico nobile e sognare il colpaccio. Sul cemento, quarti a Cincinnati, dopo la W d'apertura con Bautista. Stop con Isner. Quarti anche a Chengdu, fatale Istomin. A Pechino, invece, disco rosso all'ingresso, Berdych a chiudere l'avventura a stelle e strisce. Difficile possa impensierire Nadal, questo Nadal, famelico, chirurgico, poco incline all'errore e al compromesso.
Si parte alle 12, diretta Sky Sport.