La finale dell'Atp di San Pietroburgo premia la costanza di rendimento di Damir Dzumhur. Il tennista bosniaco batte in tre set, in rimonta, l'azzurro Fabio Fognini, al quale non è sufficiente un set e mezzo di buon tennis per archiviare la pratica e portare a casa il primo torneo stagionale. Il venticinquenne di Sarajevo approfitta degli errori dell'azzurro, il quale esce dal match fisicamente e mentalmente a metà dell'incontro e risulta incapace di reagire in corso d'opera, lasciando sul terreno una enorme possibilità di conquistare la vittoria finale. 

Servizi ballerini e tantissimi gratuiti nelle prime battute dell'incontro, dove a farla da padrone sono le palle break. Sulla prima concessa da Dzumhur, nel primo game della sfida, Fognini non ne approfitta, al pari del bosniaco che a sua volta ne spreca due nel primo turno in battuta dell'italiano. Fognini, nonostante qualche errore di misura di troppo, domina con il dritto, a piacimento, riuscendo spesso e volentieri a spostare l'inerzia dello scambio - e di conseguenza del punto - dalla propria parte: alla quinta occasione globale, nel terzo game, il break si concretizza, consentendo all'azzurro di fare gara di testa. Il vantaggio permette a Fabio di giocare in maggiore scioltezza, liberando ulteriormente il braccio e mettere ancor più in difficoltà Dzumhur, che soffre dannatamente le sue accelerazioni. Nonostante un pizzico di supponenza in qualche frangente sono i gratuiti del rivale a far dormire sonni tranquilli al servizio all'azzurro, che con un rovescio lungo linea ed un vincente di dritto archivia il primo set grazie al secondo break nel nono gioco. 

In avvio di secondo set molti meno problemi per entrambe i protagonisti al servizio, con il ligure che sembra restare padrone dell'incontro dal punto di vista tattico, di gestione degli scambi, nonostante qualche sbavatura di troppo la quale non gli consenta di allungare nel parziale (2-2). Dal suo canto Dzumhur continua a remare con diligenza ed abnegazione, restando aggrappato all'incontro ed ai troppi gratuiti di Fognini; il ligure rallenta eccessivamente il ritmo del palleggio da fondo campo accettando fin troppo gli scambi prolungati. Due rovesci in rete aprono le porte al break del bosniaco, che ne approfitta e ringrazia. La reazione dell'italiano è tuttavia immediata: la riposta torna efficace, Dzumhur subisce passivamente e cede nuovamente il servizio. Il set torna sui binari dell'equilibrio soltanto per due game, perché a crollare nuovamente è l'efficacia del dritto di Fognini, il quale perde ritmo e si lascia brekkare troppo facilmente nel nono game complici due banali gratuiti, lasciando al rivale il secondo set. 

La rottura è prolungata e, dopo due sbracciate di dritto larghe, è il passante di Dzumhur a creare i presupposti per il break anche in apertura di terzo set. Il bosniaco non si scompone, resta concentrato e segue a menadito lo spartito del suo tennis regolare, senza strappi e senza acuti, approfittando di ogni sbavatura dell'italiano. L'atteggiamento remissivo di Fognini - parzialmente giustificato dal problema fisico che si porta dietro da qualche giorno - non lascia aperte le porte ad un tentativo di pronta rimonta, anzi. L'azzurro prova a strappare in risposta, trovando raramente il campo. Dzumhur ringrazia e tiene facilmente i propri turni in battuta, prima di archiviare la pratica nel settimo gioco, quando Fabio avanti 40-15 cede il servizio perdendo quattro punti di fila. E' l'epilogo della sfida, con il bosniaco che si porta a casa il torneo. 

D. Dzumhur b. F. Fognini 2-1 (36, 64, 62).