È giunto il momento di incoronare il trionfatore dello Us Open 2017, l'ultimo evento del Grand Slam di questa stagione incredibile per il tennis maschile. E se nel tabellone delle donne abbiamo assistito in un certo senso a una sorpresa, con quattro giocatrici americane che hanno occupato per intero il programma delle semifinali e soprattutto nessuna Top Ten ha raggiunto la finale - vinta da Sloane Stephens nel derby a stelle e strisce contro Madison Keys - per quanto riguarda gli uomini ci sarà in campo nella serata di Flushing Meadows uno dei favoriti d'obbligo per la conquista del titolo, opposto a una bella sorpresa che è simbolo di rinascita e di grande caparbietà e di spirito di competizione. Da una parte Rafael Nadal, 'condannato a vincere' per confermare di essere in questo momento il giocatore più forte e più in forma del circuito. Dall'altra parte Kevin Anderson, una delle dimostrazioni più lampanti di quanto paghi lavorare a testa bassa e senza fare troppi proclami. L'uno di fronte all'altro per dare la caccia all'ultimo trofeo Major di una stagione straordinaria e ricca di colpi di scena lungo tutto il 2017.

E proprio il ritorno ad altissimi livelli del giocatore nativo di Manacor rappresenta senza dubbio una delle più belle notizie della stagione che volge verso la concusione. Per lo spagnolo c'è stato il ritorno alla ribalta da lui stesso occupata per tante stagioni, con tanto di finale raggiunta e persa contro Federer agli Australian Open per dare un chiaro segnale di quella che sarebbe stata la sua annata, incorniciata in maniera quasi certamente leggendaria con il decimo sigillo in carriera al Roland Garros, il suo vero giardino di casa. Un Nadal che tre anni dopo è riuscito a giocare non una, ma due finali degli eventi Major, con tanto di successo sulla terra parigina. Ed ecco che ora per lui si ripresenta l'occasione di dare la caccia al titolo a Flushing Meadows, quattro anni dopo il trionfo del 2013 contro Djokovic. Anche in quel caso la finale si giocava il 10 settembre, e questo potrebbe essere un ricorso storico in grado di dare sollievo a quello che è il chiaro favorito per la vittoria di questi Us Open 2017. E la forma sfoderata da Rafa in questo cammino verso la finale, dimostra quanta voglia di vincere e di primeggiare sia tornata in lui.

Ma se questa edizione dello Slam a stelle e strisce ha insegnato qualcosa, è che non bisogna mai sottovalutare nessuno e soprattutto non bisogna affidarsi più di tanto ai pronostici della vigilia. E proprio Kevin Anderson è stato l'uomo che più di tutti ha messo in pratica questo assioma, raggiungendo per la prima volta in carriera la finale di un evento Major. E lo ha fatto soprattutto dopo aver vissuto vicissitudini di tutti i colori. Gli infortuni, la discesa nel ranking in posizioni che davvero poco avevano a che fare con il suo tennis, fatto di potenza ma anche di intelligenza tattica e di piedi molti veloci, che con altrettanta velocità lo avevano portato nelle prime posizioni della classifica, e poi riportato tra i primi 20 al mondo dopo i tanti problemi fisici. Al sudafricano è bastato affrontare nel migliore dei modi, sul piano fisico ma soprattutto mentale, gli avversari che via via si è trovato sulla strada: ha sofferto un po' contro Lorenzi, ma il capolavoro lo ha messo a segno contro Querrey e soprattutto contro Carreno Busta. Due gare disputate da underdog ma vinte entrambe sfruttando le proprie armi migliori, in particolare la calma.

Una finale che dunque mette di fronte due giocatori che hanno fatto del riscatto personale e della rinascita i segni particolari del proprio 2017. Da una parte un giocatore che è nato per dominare e che è tornato a farlo dopo anni difficili. Dall'altra parte un giocatore non particolarmente fortunato ma che con pazienza e con intelligenza ha risalito la china e ben presto tornerà dove gli compete, visto che il tennis è un gioco fatto soprattutto per chi usa la testa meglio del fisico. Rafael Nadal e Kevin Anderson, uno di fronte all'altro per contendersi l'ultimo evento Major della stagione. Sulla carta non sembrano esserci tanti dubbi sul terzo trionfo a Flushing Meadows del maiorchino, ma se gli Us Open 2017 ci hanno insegnato qualcosa bisogna seguirla per bene, questa partita, prima di delineare un favorito per alzare sotto al cielo di New York il trofeo tanto ambito.