Si racconta che il DNA della nostra esistenza venga trapiantato sul palmo delle mani, con delle linee sfalsate che raccontano noi stessi, tra successi, fallimenti, gioie e dolori. Le cicatrici di Kevin Anderson, contro Carreno Busta, accarezzavano il feltro della pallina, si coagulavano e dipingevano l'infinito, raccontato sotto forma di un sorriso, scoppiato sonoramente a fine match.

Anderson - Fonte: foxsports.com.au
Anderson - Fonte: foxsports.com.au

La rinascita psichica di Kevin Anderson passa anche da qui, dall'esercizio di esprimere a pieno le sue emozioni. Di ogni tipologia e forma. Quei "c'mon" urlati a se stesso, mostrando il pugno chiuso, rappresentano l'apice del suo cambiamento, dopo una carriera passata a rinchiudersi nel guscio dell'insicurezza. Avulso dalla spessa patina di incertezza e paura, il sudamericano sta scoprendo un lato tutto nuovo della propria personalità. Pragmatico e cinico, spietato e conscio dei propri mezzi. Il match contro Querrey - più che la vittoria contro l'iberico in semifinale, tennista che si adatta al suo gioco - rappresenta una prova pesante su cui basare il futuro prossimo, un'ottima prestazione contro Nadal rappresenterebbe un indizio.

Classico tennista definito da tutti "lungagnone" - per via dell'altezza, 203 cm, e per un fisico gracile e tutt'altro che corpulento - Anderson ha il gioco migliore della sua cricca. Potentissimo servizio in topspin con lancio di palla in avanti, sciorinato grazie ad una poderosa spinta delle gambe e di tutto il busto. Seconda prevalentemente in kick che cade profonda, e sale in cielo dopo l'impatto.

Qui il video in slow motion della sua prima. Da ammirare

Il sudamericano ha anche una mobilità straordinaria - movimento di piedi estremamente buono - se rapportata al suo corpo. Questa peculiarità gli permette di difendersi molto bene, non piegandosi subito alle varie accelerazione impresse dai suoi avversari. Ottimi colpi da fondo, su tutti il dritto piatto capace di raggiungere vette importanti. Rovescio a due mani classico, giocato accartocciandosi più del dovuto, per dosare in maniera certosina la forza. Con il tempo ha arricchito il suo repertorio, con slice molto taglienti per spezzare lo scambio.

Altro slow motion. Oltre al servizio, il dritto ed il rovescio

Contro Nadal sarà importante mantenere grandi percentuali al servizio - sotto il 70, si rischia - ed accorciare il più possibile la durata dello scambio, cambiando angolo con frequenza. Importante non farsi avvinghiare dal topspin di Nadal, in grado di ferire chiunque. Servirà, dunque, un gran rovescio, oltre che un ottimo dritto. Buona fortuna Kevin, fai il tuo gioco.

E se volete imparare a scoprire il vostro talento con la racchetta, lui stesso ha aperto un sito web assieme alla moglie - Kelsey O'Neal, golfista - che tratta il mondo della pallina in maniera differente.