Day 8 nello scenario di Flushing Meadows, immerso nel Queens. Oggi in scena la parte alta del tabellone, dove si coagulano i 3 top-ten rimasti: Federer, Nadal, Thiem. L'elvetico sfida Kohlschreiber, Rafa incrocia la racchetta con il mai domo Dolgopolov, mentre Thiem pesca male con del Potro. Quest'ultima sfida, e l'incontro tra Goffin e Rublev, andranno sotto la lente d'ingrandimento. 

(24) J. M. del Potro vs (6) D. Thiem 

Qui - nel 2009 - aveva captato la sua reale forza, sviscerando un tennis prototipo di quello moderno. La casella N°4 portava il suo nome, e tutti lo credevamo numero 1 nel minor tempo possibile. Poi il fato lavora, disfa la tela che aveva costruito con maniacale cura, e lo costringe ad una carriera di stenti, rinunce. Oggi Juan Martin del Potro è un giocatore diverso, un tennista che ha saputo reinventarsi nel marasma generale. Tornato l'anno scorso, aveva confezionato molti segnali positivi, battendo 3 top 4 - Djokovic, Murray, Wawrinka - più Nadal in semifinale a Rio, in occasione delle Olimpiadi. Vince la Davis con la sua Argentina, e trionfa nel 250 di Stoccolma. Quest'anno tutti attendevamo la svolta decisiva, il ritorno nella tanto agognata top-ten. Invece delPo è rimasto più volte impantanato nei primi turni dei tornei, non trovando ritmo e condizione. Inoltre il suo rovescio slice lo sta penalizzando ancor più del previsto. A New York ha battuto Laaksonen, Menendez-Maceiras e Bautista Agut, convincendo soprattutto con quest'ultimo. Dall'altra parte della rete: Dominic Thiem. Lo conosciamo ormai tutti l'austriaco, da tanti visto come il testimonial del "nuovo che avanza". Dom - però - ha da poco compiuto 24 anni, e segnali di grande rilievo stentano ad arrivare. Otto trionfi ATP - due 250, sei 500 - nessun Masters. Solo al Roland Garros si è spinto sino alle semifinali, mentre negli altri Slam il massimo sono gli ottavi. Il suo gioco straripante è bello da vedere, e difficilmente gestibile quando è in giornata, ma pecca di acume tattico ed intelligenza tennistica, utile nei momenti clou per non incappare nei vari unforced. A New York ha affrontato De Minaur, Fritz e Mannarino

Del Potro  e Thiem | 2016 - Fonte: eurosport.com
Del Potro e Thiem | 2016 - Fonte: eurosport.com

(9) D. Goffin vs A. Rublev

Lo Slam newyorkese ha cullato ed accolto la Next Gen, il movimento ha ripagato la fiducia. L'eliminazione precoce di Zverev Jr., non ha causato grandi strascichi, visto che l'artefice di tale impresa è stato Coric, giovane croato che può dire la sua negli anni a venire. Oltre a lui, altri due tennisti hanno scombussolato le carte in tavola: Shapovalov - ieri uscito in set, tre tie-break, contro Carreno Busta - e Andrey Rublev, russo cresciuto nel mito di Safin, paragonato più volte a Kafelnikov. Yevgeny era un tennista con un gioco tutto suo, personale; magico e tagliente, capace di penetrarti con una precisione e pulizia dei colpi unica. Rublev gli assomiglia parecchio, con la sua gracilità che accentua ancor di più la sue caratteristiche. Come per il canadese, anche lui sta tutt'ora vivendo un periodo che gli sta cambiando la carriera, iniziato con la vittoria nell'ATP di Umago. Qui ha battuto Bedene, un pezzo da 90 come Dimitrov e Dzumhur. Affronta David Goffin, che ronza da sempre in top-ten. Anno iniziato sotto la stella esatta, con i QF a Melbourne e due finali ATP raggiunte - Sofia e Rotterdam, 250 e 500, entrambe perse - prima della semifinale a Montecarlo. Al Roland Garros è costretto al ritiro per una distorsione alla caviglia, dopo essere inciampato sui teloni del Lenglen. Fuori due mesi, torna a Luglio, ma la condizione è lontana. A New York sta mettendo in mostra - di nuovo - la sua indole da regolarista. Ha superato Bennettau, Pella e Monfils.  

Goffin - Fonte: livetennis.com
Goffin - Fonte: livetennis.com