Non sbaglia Juan Martin del Potro, batte nettamente Roberto Bautista Agut e si regala gli ottavi contro Thiem. Test difficile, ma può sognare in grande.
Juan Martin del Potro torna lì, nel posto che lo ha svezzato ed ha creato una linea marcata nella sua vita. Era il 2009, e nell'intreccio di luci firmato New York, delPo alzava il trofeo degli US Open. Primo ed ultimo, purtroppo per lui e per noi. Gli infortuni lo hanno piegato, ma non spezzato, è qui per riprendere la retta via. Incrocia la racchetta con Roberto Bautista Agut, l'orologiaio iberico, tanta è l'accuratezza e la precisione dei suoi colpi.
Subito scintille nel match, sulla carta il più gettonato escludendo gli impegni dei due moschettieri. Bautista Agut lavora molto la prima, punto deficitario del suo tennis; tenta il più delle volte di tagliarla verso l'esterno, ma non disdegna soluzioni centrali con la pallina che salta molto. del Potro aguzza gli artigli in risposta, capta l'andamento del servizio ed è bravo ad entrare il più delle volte nello scambio, dirigendo lo stesso sia con un tagliente slice - che piega le certezze e l'equilibrio tattico dell'iberico - sia con le classiche accelerazioni al fulmicotone. Bautista Agut può poco in risposta, visto le costanti prime che il suo dirimpettaio inchioda a terra. Si viaggia appaiati sino al 2-2, poi primo acuto. del Potro riprende in mano lo spartito, e mette in pratica tutti i punti sopracitati; viaggia come un treno in risposta, con l'iberico bravo a salvarsi grazie alla sua intelligenza tattica ed alcuni errori di misura dell'avversario. Ai vantaggi guadagna una palla break, subito allungo. Tiene facilmente il servizio, poi torna ad insidiare Agut. La prima entra poco, e del Potro può squartare lo scambio con il suo dritto. Sale 15-40, ma timbra il doppio break alla 2° occasione. La girandola degli allunghi è appena iniziata; il gigante di Tandil pesca un game nero al servizio, e viene lavorato ai fianchi da Bautista, che ha tutto il tempo di giostrare lo scambio a suo piacimento rispondendo alla seconda. Contro break. Finita qui? Nemmeno per scherzo; Bautista inciampa negli stessi errori e cede i set.
I rischi sono sempre i soliti per Bautista Agut, costretto a fare gli straordinari per chiudere il rubinetto del dritto a del Potro. Nel 2° game rischia già di soccombere, dopo aver perso la sfida da fondo con l'argentino. Scivola 15-40, trasporta la contesa ai vantaggi e chiude dopo aver cancellato la terza chance. Non passa molto prima che la racchetta dell'eroe di Tandil fiuti nuovamente il momento propizio per colpire. Bautista Agut abbassa le percentuali al servizio, appare disorientato dai continui strappi che il dritto di delPo crea. Il braccio è lo stantuffo, il dritto è la sostanza all'interno della siringa; risultato? vincenti velenosi. Non sfrutta l'occasione sul 30-40, si riscatta prendendosi l'allungo ai vantaggi. Il set scivola docile verso la fine, con delPo bravo a far brillare un servizio monstre.
Nel terzo set Bautista Agut tenta di arginare lo strapotere del sudamericano, variando ed aumentando la sua efficacia da fondo - sia offensiva che difensiva. Ma il dritto di del Potro oggi è un martello pneumatico, debordante in tutte le salse: lungolinea, incrociato, inside-out. Scaldabagni. L'argentino conosce le coordinate esatte della gara, ed entra ancor di più nei tessuti tattici del suo avversario, punendolo. Nel 3° game, è già break. L'allungo è decisivo; del Potro scherma un generoso Bautista Agut, intento a sbracciare - senza fortuna - da fondo. Il set, ed il match, corre veloce verso la conclusione. Game, set & match.
(24) J. M. del Potro b. (11) R. Bautista Agut 6-3 6-3 6-4