Prima giornata del main draw in quel di Montreal, dove è in corso l’ATP Masters 1000 che ogni due anni, in alternanza con Toronto e con il torneo WTA, si svolge sul cemento del Quebec.

Tabellone orfano di big, da Murray a Djokovic passando per Wawrinka, che però proprio per questo offre ad appassionati ed addetti ai lavori la curiosità di immaginare gli scenari più disparati. In Canada esordiscono Pouille e Donaldson. L’americano, che già tanto di buono aveva mostrato a Wimbledon, conferma i passi avanti compiuti battendo l’avversario francese in un match tiratissimo. 7-6, 7-6 il punteggio per il next-gen, che nel primo set chiude sette punti a cinque, mentre nel secondo riesce a rimontare un break di svantaggio per poi chiudere 10-8 al terzo match point.

Molto più tranquille, invece le uscite di Robin Haase e Nick Kyrgios: il primo infila un altro buon risultato sul veloce per avere la meglio di uno scialbo Ramos Vinolas, il secondo interrompe clamorosamente la serie infinita di ritiri, scenate e sconfitte imponendosi 6-1, 6-2 su un Victor Troicki che somiglia sempre più ad un ex-giocatore. Ex-giocatore non è, e non ha intenzione di diventarlo, Mischa Zverev, che domina il primo set (6-4) contro Norbert Gombos, salvo poi accusare problemi alla spalla ed al collo. Interviene il medico, ma il set comunque sfugge 7-5 al tie-break. Lo slovacco, però, è troppo falloso e davvero non riesce a sfruttare la debolezza del servizio avversario. Al terzo, è decisivo il break l’ottavo game: è 6-3.

La Francia, comunque, può vendicarsi ai danni degli Stati Uniti quasi come se fosse una sfida di Coppa Davis: Benoit Paire elimina Donald Young (6-3, 5-7, 6-4) dopo tre set assolutamente folli, pieni di break e di colpi di scena, tra due dei giocatori più discontinui (e spettacolari) del circuito. Al secondo turno sfiderà Donaldson. A proposito di spettacolarità, come non citare Gael Monfils? Il francese disfa e fa, scordandosi sostanzialmente di scendere in campo nel primo set e lasciando andare Steve Johnson sul 6-2 con doppio break. La chiave di volta è un secondo set tiratissimo, in cui entrambi giocano il proprio miglior tennis. Al tie-break, però, è assolo Gael: 7-1 e match girato per il 6-1 nel set decisivo.

Conferma la propria rinascita invece David Ferrer, da molti additato come oramai sul viale del tramonto ed invece approdato sul cemento americano da fresco campione di Bastad: anche lui cede il primo set a Kyle Edmund (7-6), ma poi alza il livello del suo gioco, spostando meglio il britannico, e porta a casa la partita per 6-4, 6-3. Infine, brutte notizie per l’unico azzurro impegnato oggi: Thomas Fabbiano può poco o nulla al cospetto di un big server come Harrison, che centra il break al sesto game del primo set (poi chiuso 6-3), ed al primo del secondo, ma è trascinato fino al 5-5. Lì, però, l’azzurro cala di concentrazione e la partita vola via: 7-5 e secondo turno contro uno tra Smyczek e Bautista Agut.