Fabio Fognini completa il lavoro. L'azzurro, coronando una settimana da urlo, si laurea campione del torneo ATP 250 di Gstaad, in Svizzera, domando in due set Yannick Hanfmann. 6-4, 7-5 il punteggio per l'azzurro, quasi sempre in controllo e capace di gestire agevolmente anche le situazioni di pressione. Andiamo a rivivere insieme il match.

Il match inizia come meglio non potrebbe per l’azzurro, che si sente molto a suo agio sul centrale di Gstaad e lo dimostra: i movimenti laterali sono rapidissimi, i colpi pesanti e la tattica votata all’attacco. Il primo gioco è già sofferenza per Hanfmann, che finisce sotto 30-40 e stecca il diritto che gli vale il primo break. Un ace e due vincenti confermano l’ottimo inizio di Fabio, che disegna il campo per non dare spazio e tempo di variare all’avversario. Il tedesco è contratto, e lo dimostra anche nel terzo gioco: il servizio latita ed i dritti volano sul fondo, in quattro e quattr’otto Fognini riesce ad ipotecare anche il secondo break, poi confermato in un game lunghissimo in cui il numero 170 del ranking risale da 40-0 ed arriva anche a palla break: Fognini, però, nei momenti decisivi trova il servizio ed il dritto per aprirsi il campo, è 4-0.
Le due palle per il terzo break consecutivo sembrano lanciare il set alla conclusione, invece Hanfmann si scuote, riesce finalmente a scrollarsi la pressione di dosso e porta a casa il gioco con quattro punti consecutivi. Da lì prende vita una reazione abbastanza sostanziosa del tedesco che riesce a portarsi agevolmente sul 5-2 per poi approfittare di un piccolo passaggio a vuoto di Fabio, che spara in rete un rovescio facile e con un doppio fallo regala un contro-break all’avversario. Il match rimane combattuto ma il tedesco cambia il suo atteggiamento, attaccando più spesso la rete e cercando di uscire dallo scambio con più intelligenza. Comunque, Fognini torna in carreggiata e lascia in campo un game perfetto: servizio e dritto per chiudere a zero e portare a casa il primo parziale per 6-4.

Nel secondo set il pubblico svizzero può salutare il ritorno del dritto – latitante fino a questo momento – di Yannick Hanfman, che dimostra di poter competere a questo livello annullando subito una palla break in apertura e chiudendo bene ai vantaggi. Ecco che la partita sale di livello, e di conseguenza le occasioni in risposta diminuiscono: vincenti e colpi di classe accompagnano una sequela di servizi tenuti agevolmente. La battuta la fa da padrone, ed entrambi i giocatori riescono agevolmente a chiudere con i colpi dal fondo o con volèe abbastanza semplici. Ecco che però si arriva alla fase cruciale del set: Hanfmann si ritrova avanti 3-4, 0-30, ma Fognini dimostra ancora una volta di stare facendo dei passi avanti anche nella tenuta mentale: quattro punti di fila, sempre comandando con decisione lo scambio, per agganciare la parità nel cuore del secondo parziale. In contrattacco, ecco la chance per Fognini: 30-40 grazie ad un paio di grandi risposte, ma il kick carichissimo del giovane tedesco non lascia prigionieri. Una traiettoria davvero difficile da spedire dall’altra parte, che lo manda avanti 5-4.
In questa fase la partita si fa più fallosa, sintomo di come la tensione stia salendo: Fabio riesce comunque a portarsi 5-5, ma il capolavoro arriva nell’undicesimo game. Due errori di Hanfmann sul 40-15 gli regalano i vantaggi, e lui si comporta come meglio non potrebbe: prima la pressione sul dritto per costringere l’avversario all’errore, poi una combinazione terribile di risposta incrociata e passante lungolinea per incassare il 6-5. A quel punto, l’ultimo game è solo una passerella: dopo un’ora e trentatre minuti, Fabio Fognini torna a laurearsi campione di un torneo ATP dopo la vittoria del 2016 ad Umago.