Ultimi scampoli di terra rossa, poi il circuito ATP si trasferirà definitivamente in Nordamerica, per l'entrata nel vivo della stagione sul cemento. In corso di svolgimento il torneo di Atlanta, da lunedì sarà al via quello di Washington, poi la doppietta formata da Montreal e Cincinnati, l'ultimo step di Winstom-Salem e infine gli US Open di New York. 

Ma la preparazione in vista di Flushing Meadows non è uguale per tutti. I giocatori americani - e in generale quelli adatti alle superfici veloci - provano a tuffarsi immediatamente sul cemento, mentre i regolaristi sfruttano le ultime occasioni di racimolare punti (e magari titoli) sull'amata terra rossa. Ancora Europa dunque, in altura. Dopo la settimana di Gstaad (ma soprattutto di Amburgo), nel vecchio continente si gioca da lunedì in Austria, a Kitzbuhel, Generali Open, torneo Atp 250 di cui è detentore un giocatore italiano, l'esperto senese Paolo Lorenzi, testa di serie numero tre di un tabellone che comprende alla numero due anche Fabio Fognini, ancora impegnato questa settimana nella confinante Svizzera, proprio a Gstaad. Pablo Cuevas, uruguaiano che ha ben figurato nella prima metà di stagione, anche a Indian Wells e Miami, sarà invece il numero uno. A seguire, dal numero quattro in poi, il francese Gilles Simon, l'olandese Robin Haase, il tedesco Jan-Lennard Struff, il ceco Jiry Vesely e l'argentino Horacio Zeballos. Nel tabellone, anche due mine vaganti come Federico Delbonis e Tommy Haas, il veterano tedesco alla stagione del passo d'addio. Fognini, come tutte le prime quattro teste di serie, godrà di un bye al primo turno, per affrontare poi uno tra il russo Andrey Kuznetsov e un qualificato. Sulla strada del ligure potrebbe esserci poi proprio Haas, al debutto con Struff, oppure il brasiliano Thomaz Bellucci, alternativo all'ucraino Alexandr Dolgopolov. Più avanti, Simon, che nella sua parte di tabellone ha Lajovic, Vesely e Kohlschreiber. 

Paolo Lorenzi, che lo scorso anno si aggiudicò il torneo in finale sul georgiano Nikoloz Basilashvili, dopo il bye del primo turno, avrà un debutto complesso, contro il vincente tra l'esperto Mikhail Youzhny e il portoghese Joao Sousa. Nella sua zona, l'olandese Haase, l'argentino Berlocq e l'austriaco Gerald Melzer, wild card di casa. Se il senese dovesse andare avanti si troverebbe di fronte una schiera di sudamericani: dal già citato Pablo Cuevas, agli argentini Renzo Olivo, Federico Delbonis e Horacio Zeballos, passando per il brasiliano Rogerio Dutra Silva. Interessante scoprire il rendimento dell'altra wild card utilizzata dagli organizzatori per un austriaco, Sebastian Ofner, positivo a Wimbledon, tutto da testare nella continuità a medi livelli. Si preannuncia dunque un torneo con qualche insidia, ma che per qualità di talento medio vede i due azzurri tra i favoriti per arrivare fino in fondo, per fare il pieno di punti e fiducia in vista del cemento nordamericano, non sempre amico, anche se fu proprio agli US Open che Fabio Fognini colse uno dei successi più belli e prestigiosi della sua carriera, la rimonta al quinto set contro Rafa Nadal sul centrale di Flushing Meadows nel 2015, in ottavi di finale. Un successo da annali, che si spera non diventi d'archivio, per il giocatore più talentuoso del nostro movimento, spesso fermato dalla sua stessa personalità. Genio e sregolatezza appunto, un paradosso per chi rende meglio sulla terra rossa.