Mercoledì thrilling a Wimbledon 2017: nel giorno dei quarti di finale del tabellone maschile, Murray, complice qualche problema fisico, cede lo scettro perdendo da Sam Querrey, ma soprattutto Novak Djokovic si ritira dopo appena un'ora e quattro minuti, cedendo il campo a Tomas Berdych (che affronterà Federer in semifinale) sul punteggio di 7-6, 2-0.

È un pubblico molto caldo quello che accoglie sul campo uno dell'All-England Club, al termine della quasi-maratona di cinque set tra Mueller e Cilic, i due contendenti dell'ultimo quarto di finale in campo, Djokovic e Berdych. L'inizio del serbo sembra buono, ma si capisce subito che non sarà una passeggiata: i primi game sono molto combattuti, a livello di punteggio ma soprattutto di mole di palleggio. I vincenti sono pochi (appena sette in totale nei primi cinque games) ma entrambi riescono, in un modo o nell'altro, a non concedere occasioni sul proprio servizio, sbagliando poco. Eppure, il colpo d'approccio del serbo inizia a calare di potenza, iniziando a mandare i primi segnali di quella che sarà poi la catastrofe: il problema è al muscolo dell'avambraccio destro, e sembra crescere col passare del tempo. I giochi procedono comunque spediti, ma i colpi da fondo del serbo non riescono a fare male come dovrebbero, costringedolo a correre più del dovuto. Berdych trova un paio di vincenti d'incontro, ma trema nel dodicesimo game: dilapidato il vantaggio di 40-0, ai vantaggi è il servizio l'appiglio per trascinare il set al tie-break. Comunque, un Djokovic più pimpante sembra dimostrare di essere nella partita, quantomeno a livello mentale. Il game decisivo è però un assolo: l'ex-numero 1 del mondo non regge da fondo e non riesce a contenere l'avversario, soprattutto dal lato del rovescio. In un batter d'occhio Berdych vola avanti di due mini-break, si cambia campo sul 5-1, si chiude sul 7-2.

Djokovic ricorre all'intervento del fisioterapista, che lavora proprio tra il gomito e l'avambraccio, ma purtroppo il problema, in una zona così cruciale per un tennista destrorso, non si riesce a domare: dopo appena due game (ed un break) del secondo set, il numero 3 del mondo è costretto ad alzare bandiera bianca, dopo un dritto totalmente fuori giri. Out anche il terzo dei Fab Four, Berdych centra la terza semifinale della sua carriera sui prati inglesi.