Roger Federer continua nella sua marcia verso un'altra edizione di Wimbledon da protagonista, e lo fa con una facilità irrisoria da una parte, ma decisamente temibile per i suoi avversari. Bastano tre set al sette volte vincitore dei Championship per avere la meglio su quello che è da sempre considerato il suo erede naturale sul piano del gioco, Grigor Dimitrov. Il bulgaro ha provato a metterla sul piano del ritmo e dell'intensità, giocando spesso sul filo dell'errore. Filo che si è spezzato in più di un'occasione e che ha consentito al leggendario giocatore elvetico di avere la meglio con autorità e con grande consapevolezza dei propri mezzi. E una partita così consente a Roger di lanciare un messaggio importante: il favorito per vincere sono ancora io.

I giochi iniziali sembrano essere abbastanza interlocutori, Federer cerca di intimidire subito il proprio avversario con una palla-break nel game inaugurale, ma Dimitrov ne esce fuori bene, superando anche l'onta dell'"effetto Centrale di Wimbledon". Il bulgaro è costretto a spingere tantissimo fin dall'inizio per evitare di farsi travolgere da un Roger che cerca soprattutto di ridurre al minimo la durata degli scambi, ma pur restando molto vicino al campo in risposta non riesce a far breccia. Anche perchè il servizio dà fin da subito una grande mano a Dimitrov, che fatta eccezione per il primo game gioca bene, alla pari col ben più quotato rivale. Gran bel tennis quello che si vede sul Centrale, dopodichè Federer decide di rompere gli indugi e di mettere alla prova il suo avversario sul ritmo: arrivano due palle-break nel nono gioco, la prima la annulla Grigor e la seconda la spreca Roger, ma la terza è quella buona per il 5-4 elvetico. Federer ne ha giocati tanti di games così, in un campo così, e la sua mano non può tremare: decimo game chiuso, 6-4 e primo set in cascina.

Il secondo set parte in scioltezza per i due contendenti al rispettivo primo turno al servizio. Dimitrov dimostra di non essere troppo abbattuto dal set appena perso e cerca di giocare sempre ad altissimo ritmo, quindi al limite dell'errore ma anche con vincenti ad alto coefficiente di difficoltà. Federer è consapevole del fatto che il bulgaro non può permettersi di rallentare, ne approfitta e nel quinto game riesce ancora una volta a far breccia in risposta: arriva così un break pesante per l'economia della partita, visto che in questo modo Dimitrov rischia quasi di dover andare fuori giri per restare attaccato a una partita già complicata di suo, e divenuta quasi impossibile a questo punto. Lo svizzero continua a giocare il suo tennis, senza bisogno di strafare o di accelerare i tempi, mentre dall'altra parte il bulgaro più di una volta ha bisogno di strappare per provare a fare il punto: un canovaccio già visto e che si ripropone nel settimo gioco, in cui arriva un altro break da parte del plurivincitore dei Championship. Situazione di punteggio e di economia della partita che favorisce e non poco Federer, il quale può così chiudere anche il secondo set, con il punteggio di 6-2.

Inizio di secondo set che di fatto non cambia più di tanto il canovaccio della partita: da una parte c'è un Federer che può iniziare anche a gestire energie fisiche e mentali, forte di un vantaggio decisamente rassicurante; dall'altra parte c'è un Dimitrov che di errori davvero non può più commetterne, ma che al contempo deve continuare a giocare un tennis dispendioso e spesso al limite. Una situazione con la quale Roger va decisamente a nozze, quasi a consentirgli di attendere ancora una volta il momento giusto per colpire e per dare la sentenza al suo avversario, per prendersi la partita. Un momento che sembra arrivare nel quinto game, quando il bulgaro annulla una palla-break col servizio, ma poi butta via tutto e concede il break che di fatto chiude ogni discorso. Federer, ormai definitivamente sciolto a livello nervoso con una partita praticamente vinta, gioca un paio di colpi da fenomeno qual è, Dimitrov non vuole essergli da meno e non molla. Sussulto di orgoglio di Grigor che ottiene le sue prime palle-break di giornata nell'ottavo gioco: le prime due sfumano, la terza no, ed è 4-4. La scia positiva del bulgaro dura poco, anche perchè Roger si riscopre anche difensore da corsa e induce in errore l'avversario: immediato il contro-break. Il game finale è una passerella, vince Federer.