L'harakiri con Raonic, il famoso scatto che lo ritrae disteso a terra dopo un punto perso, il destino beffardo che gli nega la finale. Il 2016 è passato - per fortuna - un nuovo Federer torna a Wimbledon, tirato a lucido. Vittoria agli Australian Open, Sunshine Double, vittoria ad Halle. Quattro sviolinate, quartetto d'archi. L'esordio sul caro centrale è contro Alexandr Dolgopolov, ucraino dotato di un tennis tanto anarchico e fruttuoso, quanto divertente e fumoso. Vince brillantemente il primo parziale, poi l'ucraino accusa dolore alla caviglia ed è costretto al ritiro. Federer - nel mentre - supera Connors per match vinti a Wimbledon e supera quota 10.000 aces.
A fine match, contentezza corretta con una punta di amarezza. Vincere è sempre bello, così un po' meno: "Non è il modo in cui volevo vincere. Speravo che Alexandr stesse meglio, poichè mi piacerebbe che ogni giocatore possa giocare Wimbledon come crede, al massimo. Io sono molto soddisfatto, contento di aver vinto."
Wimbledon e Federer, una storia d'amore con il torneo e con il pubblico: "Certamente il pubblico non è lo stesso di quando ho iniziato, ma è sempre eccezionale. Gioco tutte le mie partite all'estero, eppure qui mi sento uno di loro, mi sento un tifoso anche io. E' come giocare in casa. Giocare nel centrale di Wimbledon è una cosa pazzesca, ringrazio tutti per il sostegno"
"Non penso di essere il favorito, dato che ho saltato l'intera stagione su terra. Rafa sono certo che si senta sicuro di sè, ma credo che tutti abbiano la possibilità di vincere. Dopo la sconfitta con Raonic mi ero ripromesso di tornare qui"
Chiosa finale sul record ottenuto oggi. L'elvetico supera Connors e diventa il giocatore più vincente a Wimbledon: "I momenti più incredibili della mia carriera li ho passati qui, su questo campo, partendo dal 1998 con la vittoria del torneo junior. Questo è un gran record, non sono più un ragazzino!"