Alexander Zverev va sotto, vince un set complicato e dilaga nel terzo parziale. Nulla da fare per Roberto Bautista-Agut, che abbandona il Gerry Weber Open. Per Zverev Jr, semifinale con Gasquet.
L'allievo per eccellenza della scuola Ferrer; colui che ha assorbito alla perfezione la concezione di sudore, lacrime, dolore e - infine - gioia. Metodico rematore, tennista che deve far centrare perfettamente i pezzi del suo tennis come un orologiaio che fa funzionare delicati meccanismi. Dall'altra parte c'è Sascha Zverev, giocatore che prende le distanze dal tennis uno-due del fratello incarnando il classico ping pong da fondo che inquadra molti giocatori facenti parte della Next-Gen. I protagonisti del match spingono per un gioco fatto di scambi prolungati e dispendiosi, usando il martoriato prato teutonico come fosse il centrale del Roland Garros. Zverev si sposta molto sulla diagonale di dritto, attaccando con lo stesso quando può; Bautista-Agut è la solita centrifuga di colpi che cerca di attendere piuttosto che colpire.
Si intravedono poche discese a rete, 3 per l'esattezza. In occasione della prima, Zverev vince il punto - aiutato dal nastro - con la demi-volée, successivamente ricama con il back e chiude il trittico piegando la racchetta di Agut con la volée. Incontro di boxe tra i due, non si intravedono palle break ed il prolungamento appare come l'unica via in grado di dipanare l'arcano: scala le marce Zverev che gioca aggressivo sul rovescio di Agut e lo costringe all'errore, poi si prende il doppio mini-break con l'accelerazione tambureggiante di dritto. Il padrone di casa, però, getta malamente alle ortiche il vantaggio e invita a nozze il mai domo Agut. L'iberico regge, scende anche a rete - deliziosa demi-volèe vincente, intelligente volèe con smash - e lucchetta il set
Non cambia il canovaccio del match, scambi e bracci di ferro continuano ad essere pennellate preponderanti nel quadro tattico dei tennisti. Zverev prova a variare maggiormente, con alcuni uno-due e tentativi di volèe, mentre Agut si sposta vivacemente sulla riga di fondo ricordando un granchio in riva al mare. La prima palla break arriva sul 4-3, quando Sascha buca il muro eretto dall'iberico, senza però infliggergli la stoccata finale. Nessuno prevale, ed il secondo prolungamento del match è presto realtà. Qui si consuma lo show di Zverev, capace di allungare 5-0 con doppio break - errore di manovra di Agut, dritto lungo provocato - prima di sferrare un dritto magistrale suggellando il 6-1. Il servizio fa il suo dovere, terzo set
La vittoria del parziale inietta forza, dona linfa vitale a Zverev, che affronta con ardore il set decisivo. Muove Agut, lo lavora ai fianchi, smussa il suo tennis e lo punisce con una profondità ed un cinismo invidiabili. Nel terzo game vola 30-40, l'iberico va lungo e si materializza il primo set del break. Agut è sfiduciato, stanco, spossato, con poca forza mentale da tramutare nel braccio. Cede il servizio sul 3-1, si ripete nel finale confermando il tracollo definitivo
(4) A.Zverev b. (7) R.Bautista Agut 6-7(8) 7-6(1) 6-1