Tommy Haas impacchetta il primo upset alla Mercedes Cup, torneo in onda sull'erba di Stoccarda, eliminando Roger Federer. Aulico Federer nel primo set, macchiato nelle materie concentrazione e condizione negli ultimi due. Il tedesco è costante, cresce con moderazione e conquista i quarti; ecco Mischa Zverev.

La leggiadria di un ballerino che accarezza l'erba, la danza del delfino che emerge con eleganza dal fondale marino. Federer disegna subito traiettorie, lavora con accuratezza Haas ai fianchi rispondendo in top con il rovescio. Sale 0-40, il tedesco annulla il primo break point ma cede all'ennesima accelerazione portata alla luce dal maestro. Lo svizzero poggia maggiormente sul serve & volley; servizio esterno accompagnato da una maniacale cura con la volée. Haas inizia a scrollarsi di dosso la ruggine, ad aprire il compasso con il rovescio ed a mediare lo scambio con il dritto. Sul 3-2, fa capolino il tedesco. Federer fluttua nell'aria, riesce a surfare cavalcando i ciuffi d'erba del centrale di Stoccarda - iconico il dritto lungolinea piatto e profondo che gli regala il 40-15 - ma subisce il ritorno tattico del suo dirimpettaio, bravo ad incatenarlo a fondo campo rendendo difficili ed argute le sue discese a rete. Guadagna una palla break, cancellata dal dritto in contropiede. Sul 5-2 il servizio del Re fa il suo dovere, primo set ai limiti dell'impeccabile.

Match piacevole, zuppo di talento. Haas prova a giostrare lo scambio da fondo, a rendere vane le variazioni del paroliere svizzero. Tiene con merito il primo gioco - avente al suo interno un dropshot di Federer docile come una carezza - e prova a scalfire la resistenza. Eppure il primo a cedere è lui, in un game dove latita la prima di servizio e la seconda viene mangiata dall'anticipo maestoso dell'elvetico. Break. Il vantaggio non dura molto, Roger si specchia, si culla sugli allori, ricama eccessivamente e viene punito dalla sostanza tennistica emanata dal piatto corde di Haas. Una demi-volée profonda scuote il tedesco nel nono game; va sotto 0-30, concede una palla break mascherata da match point. L'annulla con il servizio, poi estrae dal cilindro un passante giocato stoppando il rovescio, oscurandolo con il back. E vola via verso il 5-4. Domina la linearità, prolungamento. Pochi scossoni, il servizio fa scivolare via gran parte dei punti. Cede un mini-break Federer sul 5-4 - persi gli appoggi affossa il dritto in rete - ma lo recupera prontamente. Ironia della sorte, il primo doppio fallo del match arriva nel momento meno indicato, Haas ringrazia e porta a casa il secondo parziale. 

Federer è deciso a vendicare lo smacco subito, il tentativo di scacco al potere. Haas però conosce parabole e racconti, è un saggio lavoratore abituato a smorzare la tensione e a prediligere la calma. Cancella tre palle break giostrando bene da fondo e poggiando sul servizio, poi se ne costruisce una lui - con esito positivo - pungendo un Federer statico e stanco. Il maestro svizzero prova subito a riprendere il tedesco, quando risale da 40-0 nel game successivo, infliggendo passanti e risposte ficcanti all'avversario. Haas mantiene alta la guardia, si difende e lo pugnala con ganci pesanti. E' il game che svolta il set, il teutonico non concede più nulla ed estromette il degustatore d'erba per eccellenza.

T.Haas b. (1) R.Federer 2-6 7-6(8) 6-3