A Parigi, siamo all'alba della seconda settimana. Nadal insegue l'ennesimo slam su terra, Djokovic lotta contro i fantasmi del presente, Murray procede a corrente alterna. Senza azzurri, l'ultimo, Fognini, cacciato ieri da Stan Wawrinka. Lontano dalle luci della ribalta, prepara il grande rientro Roger Federer. Da qualche giorno è ufficiale, l'annuncio via social, Federer impugna la racchetta per ritrovare a Stoccarda il feeling con il suo tennis. Due apparizioni in verde, Stoccarda appunto ed Halle, prima del gran ballo londinese. Wimbledon, l'ultimo cruccio, dopo lo slam n.18 in Australia e la doppietta americana tra Indian Wells e Miami. In Florida, l'ultimo acuto, in finale con Nadal. Poi un lungo riposo, la rinuncia alla parentesi in rosso, lontana ormai dai pensieri del campionissimo svizzero. 

Il torneo prende il via il 12 giugno, con avversari di discreto livello. Federer è ovviamente la punta di diamante. Le principali alternative sono Berdych - sempre temibile su una superficie veloce - e Dimitrov, in difficoltà in queste settimane ed atteso ad un deciso cambio di passo su altri terreni. Johnson difende i colori americani, ci sono, infine, diversi giocatori tra la trentesima e la quarantesima posizione della classifica mondiale che possono far bene. Simon, M.Zverev, F.Lopez, Troicki, Kohlschreiber, possibili variabili, mine vaganti da considerare. 

Al termine del torneo tedesco, corsa ad Halle. Due settimane di tennis, poi uno stacco importante per ritrovare freschezza, ed infine Londra, dal 3 luglio teatro della competizione tennistica più attesa. Federer è di casa, bussa alla storia.