Dopo aver vinto anche il Master 1000 di Miami in finale su Rafa Nadal, Roger Federer sente di aver idealmente chiuso un cerchio: "Il ritorno è concluso - dice il fuoriclasse svizzero in conferenza stampa - sono contento che adesso non ci siano tornei dello Slam. La cavalcata di questi primi tre mesi è stata un segno, davvero non potrei essere più felice di così. Il mio corpo ha risposto alla grande a tutte le sollecitazioni, ma ora ho bisogno di riposare".
Parole in linea con quelle pronunciate a caldo, sul centrale di Key Biscayne, ai microfoni di Brad Gilbert di Espn: "Probabilmente salterò la stagione sulla terra rossa per presentarmi solo al Roland Garros. Non ho più ventiquattro anni, devo gestire le forze: è grazie a questo tipo di programmazione che sono riuscito a giocare in questo modo contro un avversario del calibro di Rafa". Dunque un'assenza dagli eventi ufficiali che dovrebbe durare quasi due mesi, prima di ricominciare di nuovo da Parigi, secondo Slam stagionale che prenderà il via a fine maggio. Niente Montecarlo (com'era chiaro da settimane), niente Madrid e Roma: il Re vuole proseguire nella sua programmazione personale, quella che lo ha riportato a risultati a dir poco sorprendenti. E intanto riflette sul suo cammino nel 2017, fatto di tre tornei vinti e di una sola sconfitta, a Dubai contro Donskoy: "Prima di andare in Australia - prosegue Roger in conferenza stampa - mi chiedevo come il mio fisico avrebbe reagito a Melbourne, poi in Medio Oriente, infine qui negli Stati Uniti, nella West e nella East Coast. Ho dovuto fare diversi voli transcontinentali, e per il ginocchio non è il massimo. Non è esattamente come tornare a casa e farsi una doccia calda. Tra stretching, massaggi e riposo, ho avuto bisogno di essere il più professionale possibile per essere pronto a competere ogni giorno".
Per quanto riguarda i trofei appena vinti e già finiti nella sua capiente bacheca, Federer rivela di essere andato al di là di ogni più rosea aspettativa: "Stamattina, mentre mi riscaldavo, ho detto a Severin (Luthi, ndr) che il solo raggiungere la finale di Miami sarebbe stato un risultato soddisfacente, considerando da dove ero partito. Sarei stato felicissimo anche così, invece ho fatto molto di più, ho vinto gli Australian Open e ho conquistato un altro titolo a Indian Wells: sono state vittorie fondamentali per la mia fiducia, perchè mi hanno dato la giusta spinta per aggiudicarmi altri incontri davvero complicati. Tutti match che nessuno credeva avrei disputato nuovamente. Fiducia e atteggiamento sono state le chiavi di questo periodo vincente: mi sono concentrato su una partita alla volta, spendendo tutto ciò che avevo, senza pensare al futuro, e riuscendo a non farmi distrarre da fattori extracampo". Chiosa sulla finale, vinta con l'arcirivale Rafa Nadal: "Oggi ho cercato di ricordare a me stesso di giocare senza pressione, di dare tutto una volta ancora e di essere coraggioso e aggressivo nei punti importanti. Alla fine ce l'ho fatta, ed è stata una grande sfida vinta essere rimasto competitivo per ben quattro settimane, soprattutto per lo sforzo mentale che un periodo così lungo comporta. Sono davvero molto felice".