Per la terza volta nel giro di poco più di due mesi, Roger Federer batte il suo storico rivale Rafa Nadal, aggiudicandosi il Master 1000 di Miami, terzo grande torneo stagionale, vinto ancora dallo svizzero dopo i successi ottenuti a Melbourne e Indian Wells. Un netto 6-3 6-4, con lo svizzero che non perde mai il servizio in un'ora e mezza di gioco contro un Nadal troppo falloso ed emotivamente in difficoltà. Il trionfo di Federer gli vale un clamoroso record di diciannove vittorie e una sola sconfitta in questo inizio di stagione, oltre che il titolo numero novantuno in carriera in singolare, il ventiseiesimo della categoria Master 1000. Per il maiorchino altra sconfitta in finale, dopo quelle degli Australian Open e di Acapulco, in un match scivolatogli via ancora una volta troppo velocemente.
E' un Roger Federer dal servizio alterno quello che si presenta sul centrale di Key Biscayne nella finalissima contro Rafa Nadal. Il fuoriclasse elvetico fatica a mettere in campo la prima, annulla subito due palle break in apertura, mentre dall'altra parte il maiorchino è più centrato alla battuta, ma sbaglia troppo da fondo per le sue abitudini. Il mancino di Manacòr annulla a sua volta due occasioni break nel quarto gioco, in un primo set in cui i giocatori in risposta accumulano chances su chances, senza riuscire mai a sfruttarle. In un caso è lo svizzero a trovare vincenti di dritto, nell'altro lo spagnolo a pescare un paio di aces inattesi dalle frecce in faretra. Federer, che appare meno pimpante rispetto a Indian Wells e ai primi turni sul cemento della Florida, sale però di colpi nel corso del parziale, riuscendo a guadagnarsi il break decisivo sul 3-4. L'elvetico va dunque a servire per il match, supera la resistenza di Rafa e chiude il set con lo score di 6-3. Nel cambio di campo i due sfidanti ne approfittano per fare una sosta negli spogliatoi e cercare una tregua dal caldo umido di Key Biscayne: giornata poco ventosa, ma appiccicosa, nel Sud della Florida.
Quando si riprende a giocare, sia Federer che Nadal appaiono più centrati nei rispettivi turni di battuta, ponendo fine a una lunga striscia di game lottati e spesso chiusi ai vantaggio. Avanti di un set, lo svizzero inizia a colpire meglio da fondo, sia di dritto che di rovescio. Ed è proprio sulla diagonale sinistra che Roger costruisce la sua vittoria: come già accaduto nei tre precedenti stagionali, il dritto incrociato del maiorchino sbatte sul rovescio in controbalzo e profondo dell'elvetico, che alterna soluzioni incrociate e lungolinea. Sul tre pari Nadal concede due palle break, annullate con coraggio e con l'aiuto del rivale, ma la svolta definitiva è nell'aria. L'elvetico ha infatti un'altra occasione nel gioco successivo (in cui infila vincenti, ma è anche aiutato da un nastro velenosissimo per lo spagnolo), per poi convertire la palla break grazie a un rovescio fuori misura di Nadal. Roger serve dunque per il match dopo un'ora e mezza di tennis, non trema e fa sua la vittoria quando l'avversario spedisce lungo un altro dritto, ultimo errore di una lunga serie di non forzati. E' il terzo titolo stagionale per lo svizzero, che eguaglia la partenza record del 2006 e vince per la terza volta a Miami, centrando anche la doppietta con Indian Wells. Per Nadal Key Biscayne rimane tabù: quinto k.o. in altrettante finali disputate.
Federer (4) - Nadal (5) 6-3 6-4